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La cooperazione decentrata nel Lazio

di Carlo Rossi

DOI 10.12910/EAI2018-052

La riforma della cooperazione italiana del 2014 ha riconosciuto le Regioni come soggetti del sistema di cooperazione allo sviluppo, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e con l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Nell’articolo sono descritte le esperienze di cooperazione della Regione Lazio in Tunisia e in Libano e la partecipazione ai programmi europei di cooperazione con India, Cina e Colombia

La Regione Lazio ha intrapreso con decisione, all’inizio di questo decennio, il nuovo corso che caratterizza la cooperazione internazionale in questo periodo storico.

Le parole chiave di questi ultimi anni sono infatti multilateralismosviluppo umanosostenibilitàpartnership. Questi concetti costituiscono il punto d’approdo all’attualità di un tema che ha una lunghissima storia, con radici lontane nel tempo, che tuttavia non è possibile raccontare in questa sede.

Il mondo come si presenta oggi, dopo la fine della guerra fredda e la caduta del muro di Berlino, postula un nuovo paradigma della cooperazione internazionale, che recupera l’ispirazione multilaterale e piena di speranza che aveva caratterizzato il secondo dopoguerra con la creazione dell’ONU e della pluralità di agenzie, programmi, fondi e istituti a essa connessi. Allo stesso tempo ne superava i limiti, in base all’assunto secondo il quale i problemi sono globali, ma si può tentare di risolverli, con più probabilità di successo, a livello locale, coinvolgendo le energie e i soggetti del territorio, dalle Amministrazioni Pubbliche alle ONG, dalle Università ai Centri di ricerca, agli altri agenti locali. …

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