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La dimensione del lavoro nelle Smart Cities

di Marina Penna e Bruna Felici - ENEA

DOI 10.12910/EAI2016-019

Il contributo dell'innovazione dei modelli organizzativi delle attività lavorative alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile delle Smart Cities

L’attuale grado di sviluppo delle  tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) premette di ripensare i modelli organizzativi del lavoro per renderli progressivamente meno dipendenti dalla localizzazione del lavoratore in sedi prestabilite.

La conseguente possibilità di riorganizzare la logistica degli spostamenti casa-lavoro prelude alla trasformazione degli assetti urbani, soprattutto quelli caratterizzati da elevato pendolarismo e dalla contrapposizione tra quartieri congestionati dove si concentrano le attività lavorative, e quartieri dormitorio, spesso privi di servizi e di identità.

Ancora più significativa è la possibilità di incidere sulla “risorsa” tempo, che nella nostra società ha acquisito un valore economico crescente ed è misura di qualità della vita; risorsa scarsa a valore unico, non moltiplicabile e non replicabile.

Si apre, dunque, la possibilità di impostare politiche integrate capaci di contribuire allo sviluppo delle Smart Cities incidendo significativamente sulla domanda di mobilità, sul welfare, sulla parità di genere, sull’inclusione sociale e la lotta alla criminalità.

Politiche “smart” a tutti gli effetti, dato che possono essere realizzate attraverso processi che riducono, invece che aumentare, i costi a carico dei lavoratori, dei datori di lavoro e della collettività.

Ma, parafrasando Virgilio, “… c’è un guardiano assiso all'ingresso, un terribile fantasma che veglia sulla soglia”, assai poco smart e difficile da scalzare. È la resistenza al cambiamento che si annida nelle regole e nella mentalità comune, l’attaccamento pregiudiziale a sistemi organizzativi che guardano al rispetto dei processi formali più che al raggiungimento di risultati. In termini economici questo si è finora tradotto in progressiva perdita di competitività nei confronti di chi sa assimilare l’innovazione…

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