Copertina della rivista
Collegio emiliano Genova

Oltre 3,7 miliardi di investimenti per diventare leader nella sostenibilità

di Massimiliano Bianco

DOI 10.12910/EAI2020-062

Con oltre 3,7 milioni di investimenti sulla “multicircle economy” Iren vuole diventare l’‘operatore leader nella sostenibilità’. E investimenti di rilievo sono previsti anche nel settore dell’efficienza energetica per riqualificare edifici, quartieri ed aree urbane. Su questo fronte restano, tuttavia, alcune criticità, in particolare sui tempi previsti e le modalità di cessione del credito.

Massimiliano Bianco

Massimiliano Bianco

Amministratore Delegato del Gruppo Iren

Oltre 3,7 miliardi di euro di investimenti complessivi con l’obiettivo di crescere a livello nazionale, rafforzare la nostra resilienza e diventare l’operatore leader nella sostenibilità attraverso lo sviluppo della “multicircle economy”: sono questi i tratti distintivi del nuovo Piano Industriale al 2025 che il Gruppo Iren ha presentato a fine settembre 2020. La strategia di crescita prevista dal Gruppo prevede infatti il superamento del concetto tradizionale di economia circolare con l’introduzione della multicircle economy, che enfatizza la natura multi-business di Iren e la visione industriale a lungo termine focalizzata sull’uso consapevole ed efficiente delle risorse a supporto della quale sono previsti oltre 2 miliardi di investimenti.

Multicircle economy e investimenti in efficienza energetica

La nostra idea di multicircle economy si basa su due concetti fondamentali: risparmio nell'utilizzo delle risorse e riutilizzo estesi al business dei rifiuti, al ciclo idrico integrato, al teleriscaldamento e all’efficienza energetica. Proprio con riferimento all’efficienza energetica, tali concetti vengono resi azioni dalla rigenerazione urbana: da un lato, attraverso il risparmio energetico generato dagli interventi, si riduce l'utilizzo di energia abbattendo emissioni in zone densamente abitate e gravate da cronici problemi di qualità dell'aria; dall'altro si evita il consumo di suolo, la riduzione di aree verdi e coltivabili attraverso il riutilizzo di edifici, di volumi e di spazi. È quindi evidente come la riqualificazione di edifici, di quartieri, di aree urbane, rappresenti un elemento di miglioramento chiave per lo sviluppo delle nostre città e Iren intende contribuirvi investendo in maniera significativa in un settore in cui abbiamo deciso di entrare in maniera importante negli ultimi anni, quello dell'efficienza energetica. L’efficienza energetica genera infatti benefici ambientali stabili. Prendendo spunto dalla nostra esperienza operativa, i riscontri che raccogliamo sul campo sono quelli di tipologie di intervento che vedono associati lavori sia sulle parti edili – in primis l’isolamento termico degli involucri e interventi sui serramenti – sia sulle parti meccaniche come caldaie, pompe di calore o pannelli fotovoltaici, con miglioramenti in termini di risparmio energetico superiori al 50% dei consumi attuali.

Rispetto al numero di contatti che la nostra azione commerciale ha generato in questi mesi, che riguardano un potenziale di oltre 2.000 condomini e un numero ancora maggiore di abitazioni individuali, il risparmio energetico ottenibile da questi interventi supera abbondantemente le 10.000 tep: l’equivalente dello spegnimento di 15.000 caldaie domestiche. Benefici ambientali che ci portiamo ogni anno nel futuro e un beneficio economico per le famiglie, che può contribuire anche a ridurre il gap energetico-sociale che si creerebbe in una realtà senza incentivi, con il paradosso che le famiglie che hanno meno capacità di investimento si troverebbero a pagare sempre bollette più alte.

Ridurre il gap energetico sociale

L’aspetto sociale è anch’esso al centro della sensibilità di Iren, che ha attivato da tempo un progetto specifico sul terzo settore con la creazione di una ESCO dedicata, Fratello Sole Energie Solidali, che vede nella compagine azionaria il nostro Gruppo come partner industriale ed una serie di enti religiosi ed assistenziali come soci beneficiari degli interventi di efficientamento.

Un aspetto di miglioramento della normativa sul superbonus potrebbe proprio riguardare il terzo settore che è stato inserito tra i beneficiari, ma spesso è penalizzato dalla modalità di determinazione dei massimali che anche per questi enti è calcolato sul numero di unità abitative, dove invece spesso ci si confronta con singoli edifici di dimensioni rilevanti e quindi spesso la capienza degli incentivi risulta inadeguata rispetto al valore degli interventi.

Solo per questi casi quindi una normativa che prenda in considerazione i volumi degli edifici potrebbe essere un elemento di supporto a un settore con importanti finalità sociali.

Banche e potenziale economico

Per innescare un circolo virtuoso e rendere realmente concreto quanto sopra illustrato è necessario assicurare un pieno coinvolgimento delle banche, in modo da garantire liquidità al sistema. Il potenziale economico generato da questi investimenti è, infatti, molto elevato e – per la sola Iren, in caso di messa a terra di tutti i contatti commerciali – potrebbe superare il miliardo di euro di lavori, un valore evidentemente non sopportabile senza un importante supporto finanziario, con meccanismi dedicati e finalizzati non solo all’acquisto del credito ma anche ad accompagnare finanziariamente la fase dei lavori.

Il nostro Gruppo sta collaborando in maniera positiva con tutte le principali istituzioni finanziarie del Paese e riscontriamo una risposta efficace alle esigenze di imprese e clienti. Al fine di facilitare il dialogo e i rapporti con le banche, abbiamo prestato particolare attenzione alla costruzione della filiera delle asseverazioni e certificazioni, in modo da avere assoluta garanzia di presidio di tutti gli adempimenti, tema potenzialmente molto rilevante anche per la rilevanza delle cifre in gioco in ogni intervento, che impone di avere assoluta certezza della possibilità di accesso al superbonus già nelle fasi preliminari di dialogo con i clienti.

Su questo aspetto rileviamo ancora qualche criticità, prevalentemente data dalla natura di novità della normativa che non ha ancora una letteratura di casi completati alle spalle e meritano un approfondimento specifico le modalità di cessione del credito ad avanzamento lavori, che non sono ancora state del tutto definite.

Complessivamente riscontriamo però un clima di positiva collaborazione per fare prevalere lo spirito originario della norma, che è quello di dare un forte impulso alle attività di riqualificazione energetica del Paese e che ha come valore aggiunto quello di promuovere interventi di qualità.
In sintesi: le utility stanno facendo la loro parte, quella di soggetti in grado di strutturare interventi complessi e di mettere a terra investimenti importanti per il nostro Paese e stiamo osservando un significativo impegno e determinazione anche da parte del sistema bancario.

La criticità dei tempi

In questo scenario, è però fondamentale un ammonimento sul tema dei tempi, da noi ritenuta la principale criticità.

Dei 18 mesi teorici a disposizione per realizzare questi interventi (6 mesi in più per le sole aziende ex IACP – Istituto Autonomo Case Popolari), ne sono già passati almeno 3 senza avere del tutto chiaro il quadro normativo. Nonostante il rispetto dei tempi previsti da parte dell’Agenzia delle Entrate per emanare le circolari attuative, i tempi di definizione del complesso articolato normativo – dovuto anche a decreti scritti necessariamente molto velocemente per rispondere con misure tempestive alla fase congiunturale – hanno limato tempo sia alla possibilità di definire contratti siglabili sia alla fase realizzativa.

A fronte, quindi, di una domanda particolarmente significativa da parte del mercato, si corre il rischio, con spazi esecutivi fortemente compressi, di non riuscire a riscontrare completamente il potenziale interesse a causa di un limite fisico al numero di cantieri attivabili contemporaneamente da un settore, quello edile, che negli ultimi anni ha subito un importante ridimensionamento. Sarebbe quindi auspicabile un intervento da un lato di maggiore elasticità nel potere concludere opere che comunque si sono generate nei tempi previsti, dall’altro un’estensione del periodo di presenza di questi incentivi, per permettere alle imprese di strutturarsi adeguatamente al fine di rispondere alle fortissime aspettative generate dall’iniziativa superbonus. Un adeguamento che per essere considerato sostenibile dalle aziende ha bisogno di visibilità più ampia dei tempi.

Collegio emiliano Genova
Collegio degli Emiliani di Genova Nervi. Ospita scuole secondarie di primo e di secondo grado, oltre a servizi e spazi per accoglienza e l’ospitalità di studenti universitari, famiglie, utenti di strutture ospedaliere convenzionate. L’intervento di Fratello Sole Energie Solidali, ESCO partecipata dal Gruppo Iren, prevede il rifacimento delle facciate dell’edificio danneggiate dalla mareggiata del 2018, e attività di manutenzione straordinaria presso la centrale termica volte alla riduzione dei consumi.
feedback