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Il Global Renewables Outlook di IRENA e il ruolo dell’Europa

di Francesco La Camera

DOI 10.12910/EAI2020-024

Gli impatti cumulativi sul sistema energetico del COVID-19 saranno maggiori delle precedenti recessioni e, nel lungo periodo, potrebbero definire e persino rimodellare il sistema energetico. Stiamo assistendo a una svolta per il nostro futuro che richiede sforzi mai visti dalla generazione e produzione di energia, alle modalità di utilizzo. Il Global Renewables Outlook: Energy Transformation 2050 (GRO), pubblicato da IRENA in aprile, offre un supporto agli sforzi e agli investimenti necessari per la completa decarbonizzazione del settore energetico che potranno arrivare fino a 130 trilioni di dollari da oggi al 2050.

Francesco La Camera

Francesco La Camera

Direttore Generale di IRENA, International Renewable Energy Agency

Il mondo è sotto scacco per la pandemia da COVID-19. Ha contagiato un numero enorme di persone e il bilancio delle vittime continua a salire mentre le regioni, i Paesi e le comunità si trovano ad affrontare gravi disagi sociali ed economici.
La ripresa richiederà tempo.

La crisi attuale e l’impatto sui mercati dell’energia

Un’area particolarmente colpita dalla crisi è quella dei mercati dell’energia ed è necessario comprendere meglio quali saranno le ripercussioni. A livello globale, il consumo di elettricità sta diminuendo a causa dei rallentamenti nell’industria e della chiusura di molti negozi e aziende. Di conseguenza, molte aziende di utenze si trovano ad affrontare gravi complicazioni finanziarie. Nel frattempo, la riduzione dei prezzi di petrolio e gas sta provocando perdite significative nelle rispettive industrie, mettendo in dubbio la realizzabilità di molti pozzi e il valore di altri asset fossili.
Anche le energie rinnovabili non sono immuni agli effetti della crisi e molti nuovi progetti hanno già subito ritardi. I problemi affrontati dall’industria energetica stanno avendo ripercussioni su tutta l’economia, poiché la riduzione delle entrate fiscali ha messo a dura prova i bilanci fiscali dei governi e l’aumento della disoccupazione ha messo alle strette innumerevoli famiglie.

Gli impatti cumulativi sul sistema energetico saranno molto maggiori di quelli causati dalle precedenti recessioni; infatti, stiamo assistendo a quello che sembra essere un punto di svolta per il nostro futuro collettivo, che potrebbe definire e persino rimodellare il nostro sistema energetico nel lungo periodo.
I governi stanno lavorando a una risposta finanziaria di emergenza e hanno intavolato importanti discussioni sui percorsi di recupero da intraprendere una volta che la pandemia si sarà attenuata. Una parte fondamentale di tali discussioni dovrebbe analizzare se questo sconvolgimento globale possa effettivamente diventare un’opportunità per accelerare la transizione di cui abbiamo urgentemente bisogno verso un’economia più sostenibile, decarbonizzata e una società più resiliente e inclusiva. Per uscire dalla crisi, gli obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e nell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico dovrebbero indicare la direzione degli investimenti da fare nei prossimi decenni. I pacchetti di stimolo e ripresa dovrebbero essere attentamente progettati per allinearsi con i nuovi Nationally Determined Contributions (NDC), che definiscono gli sforzi dei Paesi per ridurre le emissioni alla base del cambiamento climatico e devono essere presentati entro la fine di quest’anno, come stabilito nell’Accordo di Parigi.

Il Global Renewables Outlook di IRENA

Gli NDC sono solo il punto di partenza per raggiungere un futuro sostenibile, a basse emissioni di carbonio e rispettoso del clima. Sarà necessario compiere sforzi mai visti nelle nostre economie, dalla generazione e produzione di energia alle modalità del suo utilizzo. Un supporto a tali sforzi e gli investimenti necessari è il primo Global Renewables Outlook: Energy Transformation 2050 (GRO), pubblicato da IRENA nell’aprile del 2020. Il rapporto mette in evidenza le soluzioni tecnologiche disponibili e le misure economiche utili a ridurre le emissioni e persino raggiungere emissioni zero già nel 2050, in linea con gli obiettivi climatici di Parigi. La maggior parte delle riduzioni delle emissioni proverrà dall’energia rinnovabile e dall’efficienza energetica.

Inoltre, lo studio mostra le opportunità di investimento rispettose del clima da oggi fino al 2050 e il quadro politico necessario per rendere possibile questa cruciale transizione energetica. L’opportunità di investimento è notevole: tra oggi e il 2050 sono necessari fino a 130 trilioni di dollari di investimenti nel settore energetico per decarbonizzare completamente il sistema energetico globale.

Misure di stimolo

I pacchetti di stimolo che i governi stanno discutendo e adottando offrono una finestra per accelerare la transizione. Nella fretta di prevenire il tracollo finanziario, tuttavia, esiste un grave rischio che i fondi di emergenza vengano ridotti a favore di investimenti "business as usual". Ciò rallenterebbe la transizione necessaria e porterebbe ad uno spreco di risorse, principalmente denaro dei contribuenti, aumentando la quantità di "stranded assets” in futuro. Poiché le spese attuali limiteranno lo spazio di manovra fiscale in un futuro, è essenziale trovare soluzioni vantaggiose per tutti. Ogni Paese deve investire ora per realizzare questo futuro positivo a basse emissioni di carbonio. Il vantaggio di questa transizione non è solo climatico, ma anche economico. L’ultima analisi dei costi di IRENA mostra chiaramente che la nuova capacità elettrica rinnovabile installata costa sempre meno delle opzioni di generazione elettrica più economiche basate sui combustibili fossili. In effetti, IRENA stima che la dismissione di 500 GW delle centrali a carbone meno competitive e la loro sostituzione con il solare fotovoltaico e l’eolico onshore ridurrebbe i costi annuali di generazione di sistema fino a 23 miliardi di dollari.

Nella prima metà di quest’anno, la pandemia ha messo in luce i punti di forza e debolezza dell’attuale sistema energetico. Le energie rinnovabili hanno dimostrato di essere il modo più resiliente per produrre elettricità, aggiungendo nuovi e convincenti argomenti a favore delle tendenze pre-pandemiche sulla transizione energetica. È essenziale preservare questi progressi partendo da quanto è già stato raggiunto. La recente pubblicazione di IRENA, The Post-COVID Recovery: An Agenda for Resilience, Development and Equality, ha l’obiettivo di descrivere come e dove gli investimenti e gli interventi politici nelle transizioni energetiche possono aiutare la ripresa economica, lo sviluppo sostenibile e la transizione ad un sistema decarbonizzato entro il 2050, come previsto nel Global Renewables Outlook di IRENA. Il rapporto mostra anche che i posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili possono crescere fino a circa 30 milioni nel 2030, raggiungendo quasi tre volte i livelli del 2018. Ciò significa che ogni milione di dollari investito in fonti rinnovabili creerebbe 25 posti di lavoro. L’occupazione nel settore dell’efficienza energetica si espanderebbe da meno di 10 milioni a 29 milioni, mentre i posti di lavoro legati alle reti e alla flessibilità del sistema energetico quasi raddoppierebbero raggiungendo 12 milioni di lavoratori.

Siamo ancora nel pieno della pandemia, e l’impatto complessivo non è ancora stato compreso. Tuttavia, politiche di governo mirate e scelte di investimento strategiche possono creare una tendenza capace di sostenersi autonomamente, per poi attuare un cambiamento sistemico e raggiungere la trasformazione energetica. Nel 2019, sono stati investiti 825 miliardi di dollari in energie rinnovabili e tecnologie di transizione energetica. L’IRENA stima che, nella fase di recupero, tra il 2021 e il 2023 tali investimenti dovrebbero più che raddoppiare per raggiungere quasi 2 trilioni di dollari all’anno. Questi livelli di investimento sono raggiungibili in quanto l’onere non deve ricadere sulle sole finanze pubbliche, e tengono in considerazione che le tecnologie continuano a svilupparsi riducendo così i costi.

Gli interventi dei governi nella fase di recupero rappresentano un’occasione per garantire che gli investimenti nell’energia siano anche investimenti in strutture economiche più eque e inclusive. Investire in soluzioni innovative come parti integranti della transizione energetica porterebbe notevoli vantaggi a livello locale. Esistono già tecnologie che possono condurre ad un sistema di energia ad emissioni nette zero. Investendo nella commercializzazione di queste tecnologie, i governi e le imprese possono identificare le opportunità industriali che offrono valore e crescita sostenuta nel lungo termine.

Il ruolo (e i ritardi) dell’Europa

L’Unione Europea intende essere neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. In effetti, il Green Deal europeo delinea un percorso per aumentare l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare, ripristinando al contempo la biodiversità e riducendo l’inquinamento. Il Global Renewables Outlook di IRENA delinea percorsi specifici per l’Europa per raggiungere gli obiettivi climatici entro il 2050. Sulla base dei piani e delle politiche attuali è evidente che l’Europa non è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi, con interventi insufficienti rispetto a quanto sarebbe necessario per raggiungere la neutralità del carbonio. Il “Transforming Energy Scenario” di IRENA, mostra un chiaro percorso che l’Europa dovrebbe seguire per raggiungere i suoi obiettivi climatici in linea con l’Accordo di Parigi. In sostanza, l’energia rinnovabile deve raggiungere il 71% della fornitura totale di energia e l’86% della generazione elettrica, mentre le misure di efficienza energetica devono ridurre il consumo pro capite di energia del 33% entro il 2050, da 88 GJ a 59 GJ.

Per attuare queste misure, l’Europa necessiterà di ingenti investimenti. Nel breve periodo, l’investimento totale medio in energia pulita da qui al 2030 ammonta a 555 miliardi di dollari all’anno nell’UE-28, pari al 12,4% del totale globale necessario (4,486 miliardi di dollari). Ciò corrisponde a quasi il 2,7% del PIL della regione stimato nel 2019. L’efficienza energetica rappresenta quasi il 70% degli investimenti necessari nell’energia pulita, seguita dalle fonti rinnovabili con una quota del 15%. Le infrastrutture di supporto come stazioni di ricarica per veicoli elettrici, ampliamenti e rinforzi della rete elettrica e misure di flessibilità della rete richiederebbero il 12% degli investimenti annui totali di energia pulita mentre il resto andrebbe per lo sviluppo di pompe di calore ed elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde.

Di recente, a causa della pandemia globale, l’Europa ha registrato cali sostanziali nella domanda (-10%) e produzione (-9,8% 0) di energia per il mese di maggio. La produzione di carbone e gas è diminuita drasticamente, rispettivamente del -33,3% e -18,4%, in confronto a maggio 2019. Nel frattempo, la generazione elettrica da fonti rinnovabili è aumentata dell’8,1% rispetto a maggio 2019, raggiungendo il 48% della produzione totale in Europa nello stesso mese. Ciò dimostra che è possibile far funzionare il sistema elettrico europeo con quote più elevate di energia rinnovabile anche prima di quanto si potesse immaginare. Il pacchetto di stimoli dovrà essere progettato in un modo da andare oltre i soli stimoli fiscali e dovrà comprendere misure di efficienza energetica (ristrutturazione degli edifici), la promozione di produzione elettrica da fonti rinnovabili (eolica e solare), veicoli elettrici (comprese le infrastrutture di ricarica) e infrastrutture tra cui reti intelligenti e la trasformazione ecologica del settore del gas tramite idrogeno rinnovabile o carburanti a base di idrogeno rinnovabile. È importante sottolineare che queste misure devono essere adottate ora e potenziate mentre procediamo verso il futuro. Questi settori non solo sosterrebbero la transizione verso le energie rinnovabili nel lungo termine, ma creerebbero posti di lavoro e un impatto economico positivo anche a breve termine. La conclusione ottimista e incoraggiante dell’ampia analisi di IRENA è che è davvero possibile creare un mondo più sostenibile, profondamente decarbonizzato, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ma per farlo, tutti i Paesi d’Europa, compresa l’Italia, devono fare le scelte giuste. Il forte stimolo necessario per combattere la catastrofe economica causata dalla crisi di COVID-19 può portarci su uno di due possibili percorsi. Possiamo investire per sostenere e rafforzare il sistema energetico di oggi, rendendo ancora più difficile affrontare la minaccia a lungo termine rappresentata dai cambiamenti climatici. Oppure, possiamo combattere contemporaneamente la pandemia e i cambiamenti climatici investendo nella transizione verso un futuro più sostenibile e decarbonizzato. Nella crisi attuale, dobbiamo fare scelte intelligenti che garantiranno un futuro migliore per tutti.

Fig. 1  Emissioni di CO2  legate all'energia, 2010-2050 - Fonte: IRENA, 2020
Fig. 1 Emissioni di CO2 legate all'energia, 2010-2050 - Fonte: IRENA, 2020
Fig. 2  I costi delle energie rinnovabili sono diminuiti rapidamente negli ultimi 10 anni (2010-2019) - Fonte: IRENA, 2020
Fig. 2 I costi delle energie rinnovabili sono diminuiti rapidamente negli ultimi 10 anni (2010-2019) - Fonte: IRENA, 2020
Fig. 3   Indicatori selezionati per l’Unione Europea nel Transforming Energy Scenario di IRENA - Fonte: IRENA, 2020
Fig. 3 Indicatori selezionati per l’Unione Europea nel Transforming Energy Scenario di IRENA - Fonte: IRENA, 2020

BIBLIOGRAFIA

  1. IRENA (2020), Global Renewables Outlook: Energy transformation 2050 (Edition: 2020), International Renewable Energy Agency, Abu Dhabi
  2. IRENA (2020b), Renewable Power Generation Costs in 2019, International Renewable Energy Agency, Abu Dhabi
  3. IRENA (2020), The post-COVID recovery: An agenda for resilience, development and equality, International Renewable Energy Agency, Abu Dhabi
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