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Tecnologie e ricadute cliniche di TOP IMPLART, prototipo di impianto per protonterapia

di Luigi Picardi, Concetta Ronsivalle e Carmela Marino, ENEA; Evaristo Cisbani, Maria Antonella Tabocchini, Istituto Superiore di Sanità; Lidia Strigari, Istituti Fisioterapici Ospitalieri-Istituto nazionale tumori Regina Elena (IRE-IFO)

DOI 10.12910/EAI2017-046

 

Un acceleratore di protoni compatto completamente lineare ad alta frequenza, per offrire una possibile soluzione ottimale, con alte prestazioni e con costi limitati, ai problemi riscontrati dei sistemi basati su acceleratori circolari

Le radiazioni ionizzanti sono impiegate nel trattamento dei tumori per la loro capacità di danneggiare il DNA delle cellule; qualitativamente il danno è tanto più probabile ed elevato tanto più l’energia radiativa viene depositata nelle cellule. I fotoni gamma risultano i più utilizzati per la loro relativa semplicità di produzione; essi vengono, infatti, generati da fasci di elettroni accelerati per poi essere indirizzati verso il bersaglio tumorale da più direzioni, con il risultato di ridurre l’energia depositata, e quindi il danno, sui tessuti sani circostanti. Viceversa, i fasci di particelle pesanti (adroni) penetrano nei tessuti con una modesta diffusione e una profondità determinata dalla loro energia iniziale, depositando l’energia massima appena prima di fermarsi. Questo consente un irraggiamento più conformato alla specifica regione di interesse e un danno ai tessuti sani di gran lunga inferiore a quello prodotto dai fotoni. …

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