Copertina della rivista

La Piattaforma Tecnologica Europea “Food for Life”

Daniele Rossi - Federalimentari

Le Piattaforme Tecnologiche Europee, e in particolare la Piattaforma Food for Life per l’ambito agricolo, rappresentano lo strumento fondamentale per il raggiungimento di obiettivi strategici fissati dall’Unione Europea. Sono 7 le aree strategiche per rafforzare la competitività del settore alimentare attraverso ricerca, tecnologia e innovazione: alimenti e salute; qualità e preparazione dei prodotti alimentari; prodotti alimentari e consumatore; sicurezza alimentare; sostenibilità della produzione; gestione della catena alimentare; comunicazione, formazione e trasferimento tecnologico

Le Piattaforme Tecnologiche sono iniziative paneuropee su base volontaria (organizzazioni private informali non legalmente riconosciute), che coinvolgono il sistema industriale con un approccio bottom up e competitiveness driven che perseguono il potenziamento, attraverso la collaborazione di tutti gli stakeholder, della crescita e del trasferimento di conoscenze e competenze a sostegno dell’innovazione e della crescita economica del settore. Il focus delle attività è l’innovazione, mentre il collante è l’Industria (Industry led). Le Piattaforme coinvolgono: imprese, istituzioni di ricerca, mondo finanziario, autorità pubbliche nazionali e locali, la società, i media, i consumatori. Le parti interessate concordano un Vision Document per la tecnologia, un’Agenda Strategica di Ricerca che delinea gli obiettivi di medio e lungo periodo necessari per la tecnologia, e definiscono un Implementation Action Plan, mobilitando risorse umane e finanziarie.

La Piattaforma “Food for Life”, promossa da Federalimentare e da FoodDrinkEurope  (Confederazione delle Industrie Agro-Alimentari dell’UE), insieme agli attori più rappresentativi del settore agro-alimentare (organizzazioni dei consumatori, organizzazioni imprenditoriali, aziende agrochimiche e zootecniche, aziende industriali della trasformazione, autorità e governi nazionali, rappresentanti del settore della distribuzione, fornitori di servizi, università e centri di ricerca, rappresentanti della Commissione europea), si propone di definire gli scenari della filiera agroalimentare da oggi al 2020 con proiezioni al 2030.

Nel 2005 sono state individuate 7 aree strategiche per rafforzare la competitività del settore alimentare attraverso ricerca, tecnologia e innovazione: Alimenti e Salute, Qualità e Preparazione dei Prodotti Alimentari, Prodotti Alimentari e Consumatore, Sicurezza Alimentare, Sostenibilità della Produzione, Gestione della Catena Alimentare, Comunicazione, Formazione e Trasferimento Tecnologico.

Il 13 settembre 2007 è stata presentata a Bruxelles l’Agenda Strategica di Ricerca di “Food for Life”, un documento dinamico e innovativo per la realizzazione del Vision Document. Ad ottobre 2008 è stato presentato l’Implementation Action Plan della Piattaforma, un piano dettagliato che descrive i requisiti in termini di ricerca, formazione e disseminazione necessari per l’attuazione del Vision Document e dell’Agenda Strategica di Ricerca. A marzo 2010, in occasione dello Stakeholders Event della Piattaforma a Bruxelles, è stata presentata la nuova struttura della Piattaforma in 3 Key ThrustImprove Health, Wellbeing and Longevity, Build Consumer Trust in the Food Chain, Sustainable and Ethical Production. Attualmente si stanno costituendo nuovi gruppi di lavoro verticali (3 Key Thrust) e orizzontali (Qualità e preparazione degli alimenti, Alimenti e Consumatore, Gestione della filiera alimentare, Comunicazione, Formazione e Trasferimento Tecnologico) per l’elaborazione della nuova Agenda Strategica di Ricerca e Innovazione che, alla luce dei nuovi orientamenti della Commissione europea in vista del Common Strategic Framework for EU Research and Innovation Funding (Ottavo Programma Quadro), pone al centro del documento il concetto di “Innovazione”.

La nuova Strategic Research and Innovation Agenda, elaborata in vista del nuovo Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione 2014 -2020 “Horizon 2020”, è stata presentata a Bruxelles il 20 settembre 2012.

L’industria alimentare in Italia: le PMI e la sfida dell’innovazione

L’Industria alimentare italiana – che Federalimentare rappresenta, aderendo a Confindustria, attraverso le sue 19 Associazioni di categoria – è uno dei pilastri dell’economia nazionale: con 130 miliardi di euro di fatturato, dei quali ben 25 miliardi vanno all’export con un saldo attivo della bilancia commerciale di 5 miliardi di euro, rappresenta il secondo settore manifatturiero italiano dopo la meccanica ed è candidata al terzo posto in Europa, a ridosso dell’Industria alimentare tedesca e francese (Tabella 1).

Dati e stime Federalimentare2011 (MLD €)2012 (MLD €)
Fatturato (valori) 127 (+2,4%) 130 (+2,3%)
Produzione (quantità) -1,7 -1,2
Numero imprese (con oltre 9 addetti) 6.300 (con oltre 9 addetti) 6.250 (con oltre 9 addetti)
Numero addetti 410.000 unità dirette 408.000
Export 23 (+10%) 25 (+8,7%)
Import 18,6 (+11%) 20 (+8,1%)
Bilancia commerciale 4,4 (+10%) 5 (+13,6%)
Tot. Consumi alimentari e variaz. % in valori costanti 208 (-2,0%) 210 (-1,6%)
Posizione nell’industria manifatturiera italiana 2° posto dopo settore metalmeccanico 2° posto dopo settore metalmeccanico

 

TABELLA 1
L’industria alimentare italiana (dati 2011-2012)
Fonte: dati e stime Federalimentare

Si tratta di un contesto imprenditoriale estremamente diffuso nel nostro Paese, con una prevalenza significativa di piccole e medie imprese: su 6.500 imprese, una trentina sono di grandi dimensioni, circa 250 sono di medie dimensioni e le restanti 6.220 sono di piccole, se non piccolissime dimensioni (da 10 addetti in giù).

Insieme ad agricoltura, indotto e distribuzione, l’industria alimentare è al centro della prima filiera economica del Paese. Inoltre acquista e trasforma il 70% delle materie prime agricole ed è universalmente riconosciuta come ambasciatrice del Made in Italy nel mondo, dal momento che quasi l’80% dell’export agroalimentare italiano è rappresentato da prodotti industriali di marca.

Solo l’industria alimentare continua ad investire il 2% del fatturato in analisi e controllo di qualità e sicurezza, l’1,8% in ricerca e sviluppo formale ed informale di prodotti e processi innovativi, oltre il 4% in nuovi impianti, automazione, ICT e logistica, per un totale di circa 9 miliardi di euro annui. Fra i temi dell’innovazione nel settore alimentare, una parte importante viene orientata dalle principali tendenze di consumo: la naturalità e la freschezza dei prodotti, il tessuto, il colore, il gusto ed i contenuti organolettici, la ricettazione e le tante sue riformulazioni, il porzionamento e la presentazione con il servizio integrato, le valenze nutrizionali e salutistiche, la funzionalità, l’occasione ed il luogo di consumo.

Tuttavia il settore è penalizzato da alcuni gap strutturali che frenano la crescita e la capacità di competere degli operatori alimentari. Fattore principale di limitazione dello sviluppo dell’agricoltura e dell’industria alimentare è l’eccessiva frammentazione della struttura produttiva, che si somma alle carenze infrastrutturali, logistiche e distributive, agli eccessivi costi di produzione a partire dall’energia, alla scarsa qualità dell’offerta di servizi per le imprese, alla finanza, al credito. Un impulso forte al trasferimento delle innovazioni di processo e di prodotto contribuirebbe a migliorare il posizionamento della competitività della nostra industria alimentare, soprattutto delle PMI, recuperando efficienza e margini e garantendo la distintività delle nostre produzioni, anche a fronte della domanda internazionale e del cambiamento degli scenari in una fase molto delicata di transizione, dopo una crisi importante di sistema.

Basti pensare che circa un quarto (24%) del fatturato dell’agroalimentare (Figura 1) è costituito proprio da prodotti per i quali l’innovazione, anche incrementale, costituisce un fattore essenziale che incorpora il maggiore valore aggiunto.

È indubbio, quindi, che il successo dei nostri prodotti nasca dalla capacità degli imprenditori di coniugare tradizione e innovazione, dedicando il giusto rilievo alla ricerca applicata. Nel corso degli anni le nostre aziende alimentari hanno, infatti, utilizzato la tecnologia più moderna, adeguandola alle ricette gastronomiche tradizionali, in modo da rendere possibili prodotti facili da preparare, con standard di sicurezza sempre più elevati e un alto livello di qualità. Risultati possibili solo destinando ogni anno risorse alla ricerca: un impegno economico che equivale non solo ad un investimento sul futuro, ma anche ad un’immediata risposta alle richieste del consumatore nell’ambito dell’Italian Style.

La Piattaforma Tecnologica “Italian Food for Life”: un impegno nazionale ed europeo

Il mercato italiano ed internazionale dei prodotti alimentari sarà influenzato sempre di più dalle trasformazioni della società (invecchiamento, ricomposizione sociale, individualizzazione), dai cambiamenti delle abitudini alimentari e dei ritmi di vita. Proprio per questo l’Industria alimentare italiana è costantemente impegnata ad andare incontro ai consumatori fornendo prodotti adatti alle più diverse necessità nutrizionali, come anche alle differenti occasioni di consumo, e che permettano al consumatore di compiere scelte consapevoli e di seguire una dieta adatta al proprio stile di vita e all’attività fisica svolta. Gli stessi consumatori, soprattutto quelli italiani ed europei, sono sempre più in grado di riconoscere il valore intrinseco di ciò che comprano, dalla scelta delle materie prime, agli aspetti tecnologici, all’attenzione rivolta al corretto utilizzo ambientale delle risorse naturali, al servizio, alla logistica e al packaging, nell’ottica di un concetto di qualità globale.

Per rispondere a queste esigenze, Federalimentare si è fatta promotrice nel 2006, insieme all’ENEA, all’INRAN, all’Università di Bologna e agli attori più rappresentativi del settore agroalimentare in Italia, della Piattaforma Tecnologica Nazionale “Italian Food for Life”.

Il Board di “Italian Food for Life” del 17 febbraio 2010 ha deliberato la ristrutturazione della Piattaforma nazionale da 7 Pillar in 3 Key Thrust – con un gruppo orizzontale dedicato alle attività di comunicazione, formazione e trasferimento tecnologico, adeguando l’Agenda Strategica di Ricerca e Innovazione con l’indicazione di priorità fino al 2030 (Figura 2). Il documento è stato presentato a Roma, in Confindustria,  il 14 giugno 2011, alla presenza di  alcune tra le principali imprese alimentari italiane, insieme a esponenti del mondo della Ricerca pubblica e privata e delle Amministrazioni centrali e regionali competenti.

La Piattaforma Europea “Food for Life” (Figura 3) si è dimostrata particolarmente attiva attraverso il coordinamento della rete delle 36 Piattaforme Tecnologiche Nazionali. Si tratta di un network attualmente rappresentativo di 35 Paesi (Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Finlandia, Francia, Italia, Lettonia, Libano, Lituania, Montenegro, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Rep. Ceca, Regno Unito, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria), più di 5000 imprese, circa 800 centri di ricerca, e oltre 6000 stakeholder nazionali. Le Piattaforme Nazionali si riuniscono due volte l’anno e stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante all’interno della Piattaforma Europea “Food for Life” che le consulta stabilmente, anche per la revisione dei suoi documenti strategici.

Altro tema di particolare rilievo per la Piattaforma è quello inerente la Knowledge Based Bio-Economy (KBBE), ed in particolare l’attivazione, sul modello di quanto è stato fatto in Europa (progetto “BEcoTePs” - Bio-Economy Technology Platforms), di un sistema di coordinamento  sinergico delle Piattaforme Tecnologiche Nazionali dell’area KBBE (Italian Food for Life, SusChem Italy, Italian Global Animal Health, Italian Technology Platform for Farm Animal Breeding Reproduction, Forest-Based Sector Technology Platform Italia, IT-Plants for the Future, Biofuels Italia, Piattaforma Tecnologica Italiana in Agricoltura Biologica) e, per gli aspetti di comune interesse, di ManuFuture- Italia.

La Piattaforma “Italian Food for Life” costituisce quindi un’opportunità unica, non solo per promuovere il coordinamento delle attività di ricerca in materia di alimenti e nutrizione, garantendone sia la direzione che una massa critica sufficiente, ma anche per assicurare il trasferimento delle conoscenze alle imprese. La promozione della cultura dell’innovazione, della ricerca e della formazione è senza dubbio la chiave di volta per l’affermazione dei nostri prodotti sul mercato sia nazionale che internazionale. Stiamo parlando di quello che sarà riconosciuto come il Made in Italy alimentare del futuro, che oggi deve passare attraverso la specializzazione, la ricerca e il progresso tecnologico per affermarsi, domani, come un “nuovo classico” nel quale s’impone la nostra capacità, tutta italiana, di elaborare ed integrare cultura e conoscenza, innovazione e tradizione.

Per informazioni e contatti: 

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FIGURA 1 - Fatturato per tipologia di prodotto 2011 Fonte: dati e stime Federalimentare
FIGURA 2 - “Italian Food for Life”: la struttura
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FIGURA 3 - Il network delle Piattaforme Tecnologiche nazionali “Food for Life”

Daniele Rossi - Federalimentari

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