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Dal Mondo

Il 2012 si apre all’insegna di Rio +20: il 10 gennaio l’ONU ha presentato la prima bozza del documento, il cosiddetto “Zero Draft”, sul quale verteranno i negoziati e che dovrebbe essere approvato a Rio nel prossimo mese di giugno. Il documento intitolato The Future We Want è stato elaborato dal Comitato preparatorio della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile sulla base del lavoro svolto nel 2011 e dei contributi che sono pervenuti da parte degli Stati e di un grande numero di organizzazioni della società civile e non governative. Dal 25 al 27 gennaio si sono svolti al Palazzo di Vetro a New York i tre giorni dedicati alle discussioni iniziali da parte delle delegazioni degli Stati membri.

Le energie rinnovabili al centro della quinta edizione del World Future Energy Summit (WFES), convegno annuale riguardante le fonti energetiche del futuro, l'efficienza energetica e le tecnologie pulite, rivolto ai rappresentanti della politica, della finanza, dell'industria e del mondo accademico che si è svolto ad Abu Dhabi dal 16 al 19 gennaio. Il programma del Summit 2012 ha affrontato il tema “Powering Sustainable Innovation”: mentre la domanda mondiale di energia continua a crescere, è l'innovazione che trasformerà l’energia tradizionalmente basata su combustibili fossili in un mix di diverse fonti di energia rinnovabili e sostenibili, consentendo lo sviluppo di tecnologie energetiche pulite e il miglioramento dell'efficienza energetica. Il WFES si è aperto con il discorso introduttivo del Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon che ha ufficialmente inaugurato l’Anno Internazionale dell’energia sostenibile per tutti. Significativa la partecipazione di leader dei Paesi tradizionalmente legati alle fonti fossili. In particolare, il primo ministro cinese Wen Jiabao ha espresso l’impegno a rafforzare la cooperazione internazionale, a promuovere l’innovazione sostenibile e ad impegnarsi nello sviluppo dell’energia del futuro al fine di costruire un mondo verde e uno sviluppo sostenibile. È stato ribadito il forte interesse per le energie rinnovabili da parte degli Emirati Arabi Uniti che stanno investendo molto nel settore, basti pensare al Masdar City Project, una nuova città che sta sorgendo a 15 km da Abu Dhabi e che sarà la prima città al mondo progettata  ad emissioni zero.

Nonostante il moltiplicarsi di raccomandazioni su una crescita verde, l’International Energy Agency (IEA) ha annunciato che, secondo recenti dati, il ritmo degli investimenti nelle energie rinnovabili, malgrado un trend ancora in crescita, sia in calo e tale  tendenza è particolarmente confermata nei Paesi OCSE. Ancora ad Abu Dhabi, la UN Industrial Development Organization (UNIDO) ha lanciato l’Industrial Development Report 2011 che afferma la centralità dell’efficienza energetica dell’industria quale fattore di successo per uno sviluppo industriale sostenibile.

Si è svolto dal 21 al 23 febbraio a Johannesburg un Energy Indaba, conferenza su tematiche energetiche promossa dal World Energy Council. I diversi settori energetici rappresentano materie di forte interesse per l’Africa che deve far fronte a problemi di approvvigionamento e distribuzione di energia dovuti all’urbanizzazione, all’uscita dalla povertà di parte della popolazione e all’uso per scopi industriali.

Quattro grandi organizzazioni internazionali, il Global Green Growth Institute, l’OCSE, l’UNEP e la Banca Mondiale, hanno firmato l’11 gennaio a Città del Messico un protocollo d’accordo per la creazione della Piattaforma di conoscenza sulla crescita verde, iniziativa che mira a identificare e a colmare le principali lacune nella conoscenza teorica e pratica in materia di crescita verde.

È stato pubblicato il 25 gennaio Green Economy in a Blue World, rapporto dell’UNEP sulla green economy applicata agli ecosistemi marini e costieri,  realizzato in collaborazione con il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), l’Organizzazione marittima internazionale (IMO), il Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UN-DESA), l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e il Centro WorldFish e GRID-Arendal. Il rapporto sottolinea il ruolo e l'importanza che ha l'ambiente marino e, più in generale, il mondo blu per la transizione verso la green economy, una economia a basso contenuto di carbonio e ad alta efficienza nell'uso delle risorse e indica strategie di protezione ambientale  e opportunità di sviluppo economico sostenibile. La salute degli oceani è un valore inestimabile per lo sviluppo umano, ma nonostante gli sforzi finora compiuti, gli ecosistemi marini e costieri e la biodiversità marina continuano ad essere minacciati dalla pressione delle attività umane per una mancanza di governance globale degli oceani.

Dal canto suo l’OCSE ha pubblicato il 10 febbraio un nuovo rapporto nell’ambito della Green growth strategy dal titolo Greening development: enhancing capacity for environmental management and governance. Nel documento gli esperti, che si rivolgono principalmente ai Paesi in via di sviluppo, individuano alcune tappe-chiave per inserire correttamente le sfide e le priorità di una crescita verde nei piani di sviluppo nazionali.

(Flavia Amato, Paola Cicchetti)

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