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Dal Mondo

Il tema “acqua” continua ad essere al centro del dibattito politico-scientifico della comunità internazionale. In particolare, si è svolto a Marsiglia dal 12 al 17 marzo il World Water Forum incentrato sul tema Time for Solutions. La Dichiarazione ministeriale finale sottolinea i temi chiave dell’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, il contributo alla crescita verde, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la governance, la cooperazione e i finanziamenti.

Nel corso del Forum è stato presentato il World Water Development Report 2012, realizzato dal Programma di Valutazione delle Risorse Idriche Mondiali, secondo il quale la domanda di acqua è in aumento in tutto il mondo, ma la disponibilità potrebbe diminuire a causa dei cambiamenti climatici acuendo la disparità tra i paesi.

Anche quest'anno per il 22 marzo è stata indetta la Giornata mondiale dell’acqua dedicata alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica sull'importanza della risorsa. L’appuntamento coordinato dalla FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, allo scopo di invocare una gestione sostenibile delle risorse di acqua potabile, è stata dedicata quest’anno al tema Acqua e sicurezza alimentare.

Si è tenuta il 29-30 marzo la Riunione di livello Ministeriale del Comitato Ambiente dell`OCSE dal titolo “Making Green Growth Deliver”. I Ministri dell’Ambiente dei Paesi OCSE e della Federazione Russa hanno adottato una dichiarazione politica come contributo per la Conferenza di Rio + 20. Nel corso della Riunione Ministeriale è stata esaminata l’attuazione della strategia ambientale OCSE per la prima decade del 21° secolo ed è stata presentata la pubblicazione dell`OCSE Prospettive dell'Ambiente al 2050: le conseguenze dell’inazione, che illustra gli scenari possibili nel caso in cui non vengano adottate politiche a favore della crescita verde.

In particolare, a fronte di una crescita globale destinata a salire malgrado l’attuale ciclo recessivo, e una popolazione mondiale che si prevede passerà dagli attuali 7 a 9 miliardi di abitanti, il documento presenta le nuove proiezioni socio-economiche per i prossimi quattro decenni rispetto alle quattro direttrici cambiamento climatico, biodiversità, acqua e impatto dell’inquinamento sulla salute in assenza di interventi strutturali. Tra i costi più alti di un’inattività al 2050 rientrano: aumento del 50% delle emissioni di gas a effetto serra; peggioramento della qualità dell’aria con pesanti ricadute sulla salute dell’uomo quale un possibile raddoppio delle morti connesse alle complicanze respiratorie di esposizione a inquinanti ambientali; perdita del 10% di biodiversità; aumento del 55% della domanda di acqua.

In tema di cambiamento climatico anche l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha pubblicato un nuovo rapporto dal titolo Managing the risk of estreme events and disaters to advance climate change adaptation. Il cambiamento climatico ha forti ricadute sugli eventi meterologici estremi quali ondate di calore, picchi di temperature massime e, in molte regioni, piogge torrenziali. La valutazione riguarda l'interazione tra fattori climatici, ambientali ed antropogenici che possono portare a tali fenomeni estremi e suggerisce le possibili opzioni nella gestione dei rischi per le popolazioni e, in genere, per i sistemi socio-economici potenzialmente colpiti.

Sul tema nucleare invece, oltre ai vari appuntamenti commemorativi rispetto al primo anniversario dell’incidente di Fukushima, sempre a marzo si svolto a Seoul il Nuclear security summit dell’IAEA (International Atomic Energy Agency). Nelle conclusioni, i leader mondiali hanno rinnovato il loro impegno alla cooperazione multilaterale con particolare riguardo alla “Convention on the physical protection of nuclear material”, a ridurre i rischi legati al terrorismo nucleare e a prevenire l’acquisizione non autorizzata di materiali nucleari.

(Flavia Amato, Paola Cicchetti)

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