Copertina della rivista

Fukushima: nuove stime aggravano l’entità dell’incidente

L’incidente nucleare giapponese, alla luce delle nuove analisi sulla sequenza incidentale dopo lo tsunami dell’11 marzo scorso, appare più grave di quanto si fosse inizialmente ipotizzato. Infatti la NISA, l’agenzia di sicurezza nucleare del Giappone, ha reso noto il 7 giugno scorso, con un comunicato stampa sul suo sito web NISA, che i rilasci aeriformi radioattivi in atmosfera provenienti dalla centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi durante la prima settimana successiva al terremoto ed allo tsunami del’11 marzo scorso, ammontavano a circa 770 mila terabequerel, vale a dire una media di oltre 110 mila terabequerel al giorno. Questa dichiarazione rettifica la precedente dichiarazione del 12 aprile scorso della stessa NISA, secondo la quale le emissioni complessive di radioattività nell’atmosfera, tra 12 marzo e il 12 aprile, ammontavano a circa 370 mila terabequerel, con una media giornaliera di circa 12 mila terabequerel al giorno, valore ovviamente molto più alto nei primi giorni e via via più basso nei giorni successivi.

(Paola Molinas)

feedback