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Dal Mondo

Il calendario degli eventi internazionali degli ultimi mesi del 2011 è stato incentrato sulla 17esima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 17) tenutasi a Durban (28 novembre-9 dicembre). L’agenda degli incontri è stata focalizzata sul prolungamento, con opportuni emendamenti, del Protocollo di Kyoto oltre la scadenza del 2012, sulla preparazione di un trattato globale a lungo termine e legalmente vincolante per tutti i paesi e sull’avvio operativo del “Green Climate Fund”.

Il summit del Gruppo dei 20 (G20) svoltosi a Cannes dal 3 al 5 novembre è stato incentrato sulla crisi economica e finanziaria mondiale. Minore attenzione è stata dedicata ai temi della crescita “verde”, della lotta ai cambiamenti climatici, dell’energia pulita, comunque richiamati nella Dichiarazione finale. In questa occasione, i leader dei paesi partecipanti al G20 hanno approvato un documento predisposto dall’International Energy Agency (IEA) dal titolo “G-20 Clean Energy, and Energy Efficiency Deployment and Policy Progress” che ha fatto il punto sulla diffusione delle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica e ha riassunto le iniziative di sostegno messe in atto dai governi dei paesi del G20.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 2012 come “Anno Internazionale dell’energia sostenibile per tutti”.

Nell’ambito della Conferenza Energy for all, l’International Energy Agency  ha presentato il 10 ottobre a Oslo il rapporto “Energy for all: financing access for the poor” che indica le politiche migliori e le soluzioni di finanziamento con le quali sia possibile arrivare entro il 2030 ad un accesso universale all’energia. Il tema è stato ripreso dal World Energy Outlook 2011 (WEO 2011), la pubblicazione annuale dell’IEA presentata il 9 novembre e contenente analisi e proiezioni del mercato energetico per il medio e lungo termine (vedi nota nella rubrica World View).

Il 18 e il 19 ottobre si è tenuta a Parigi la Riunione a Livello Ministeriale dell’IEA dal titolo Our Energy Future: Secure, Sustainable and Together. L’incontro, cui hanno preso parte i Ministri competenti di 36 Paesi (oltre ai 28 membri dell’IEA, presenti anche Brasile, Cile, Cina, India, Indonesia, Messico, Russia e Sudafrica), ha visto la rappresentanza dei due terzi della produzione globale di energia e i tre quarti della domanda mondiale confrontarsi sul futuro del sistema energetico mondiale.

Tutti incentrati a stimolare il dibattito sulla “crescita verde” gli appuntamenti OECD di ottobre e novembre. Nell’ambito infatti della Green Growth Strategy, lanciata all’inizio dell’anno dall’organizzazione, il 12 ottobre si è aperta a Copenhagen il Global green growth forum. Energia, trasporti, finanza e commercio sono stati i punti dibattuti per la creazione di partenariati pubblico-privati di lungo periodo capaci di combinare crescita e creazione di nuovi posti di lavoro con la riduzione delle emissioni. In questo ambito sono partite le prime azioni su: biocarburanti sostenibili per l’aviazione civile; commercio internazionale “verde”; appalti pubblici “verdi”; efficienza energetica ed energia rinnovabile.

Il tema acqua è stato invece al centro di due importanti appuntamenti: la “International conference on river restoration for green growth” e l’”OECD global forum on the environment-Making water reform happen”. In particolare il secondo meeting, tenutosi a Parigi il 25-26 ottobre, ha visto il lancio di due pubblicazioni OECD per supportare i governi nella definizione di politiche di gestione dell’acqua, proponendo soluzioni legislative e regolamentari.

Il tema dell’acqua, unitamente a quello dell’energia e della sicurezza alimentare, è stato l’oggetto di “Bonn 2011: the water, energy and food security nexus. Solutions for green economy” dal 16 al 18 novembre. L’iniziativa, patrocinata dal governo tedesco, ha portato alla stesura di “5 Bonn opportunities for action”.

Il 5 ottobre ha avuto luogo a Seoul una conferenza sul cambiamento climatico e la crescita verde intitolata “Understanding the Threat, Seizing the Opportunities”, organizzata dal Global Green Growth Institute, fondato a Seoul nel 2010, dalle Ambasciate di Germania e Regno Unito e da una delegazione UE. Obiettivo quello di valutare i rischi del cambiamento climatico per la Corea del Sud, le possibili soluzioni e azioni politiche necessarie per affrontare tale rischio, identificare e cogliere le opportunità per sostenere una strategia comune di crescita verde, con la Corea che si è proposta come “laboratorio della green economy”.

(Flavia Amato, Paola Cicchetti)

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