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Economia circolare e sostenibilità, l'impegno di Enel per il futuro del Pianeta

di Luca Meini

DOI 10.12910/EAI2019-038

Per costruire un efficace ecosistema circolare è importante che coesistano un approccio dall’alto e dal basso: le istituzioni hanno un ruolo centrale per favorire uno sviluppo infrastrutturale che lo supporti e un ruolo fondamentale è svolto dall’iniziativa di cittadini, associazioni e imprese. Enel rientra a pieno titolo tra le multinazionali più attive al mondo nel campo dell’economia circolare e ha dato vita ad un’Alleanza di aziende italiane per favorire lo scambio di buone pratiche, sviluppare progetti comuni, lavorare con startup e centri di ricerca per incrementare in maniera sostenibile la competitività del settore industriale italiano

Luca Meini

Luca Meini

Responsabile Economia Circolare ENEL

Utilizzare fonti energetiche e materiali rinnovabili, estendere la vita utile di un prodotto, creare piattaforme di condivisione, riuso e rigenerazione, ripensare i prodotti come servizi. Tutto questo è l’Economia Circolare, un modello che nasce per rispondere alle esigenze di sostenibilità del Pianeta e che rappresenta per le imprese una straordinaria opportunità in termini di competitività, innovazione e occupazione, creando valore per sé e i propri clienti. Una tale consapevolezza ha guidato la transizione di Enel negli anni verso un modello di business sostenibile, di cui il focus sull’economia circolare rappresenta un importante pilastro. Enel promuove l’applicazione del modello di business sostenibile lungo tutta la catena del valore mediante i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, allineando la propria strategia a quanto definito dalle Nazioni Unite e misurando e gestendo il proprio contributo diretto al conseguimento di tali obiettivi. In tal senso, il Gruppo ha introdotto obiettivi specifici che contribuiscono agli obiettivi 9 (Industria, innovazione e infrastrutture) e 11 (Città e comunità sostenibili): Enel prevede di raggiungere circa 47 milioni di contatori intelligenti (smart meter) installati e 455.000 punti di ricarica per la mobilità elettrica al 2021, e di investire 5,4 miliardi di euro in digitalizzazione nel triennio 2019-21.

Partire dai centri urbani

L’impegno di Enel si declina attraverso: investimenti specifici nello sviluppo delle reti di distribuzione (per digitalizzarle e renderle più resilienti, flessibili e abilitatrici di nuovi servizi) e nell’aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili, allo scopo di elettrificare i consumi per una crescente decarbonizzazione; investimenti per lo sviluppo della mobilità elettrica (trasporto pubblico, infrastrutture di ricarica) che abbiano un impatto positivo sulla vita delle persone, con la riduzione delle emissioni e dei tempi medi di spostamento; sviluppo di prodotti per l’efficientamento energetico che possano contribuire a migliorare il rendimento energetico degli edifici. Come dimostra uno studio del 2017 della Ellen MacArthur Foundation, due terzi dell’energia del Pianeta è consumata nelle città che da sole causano quasi il 70 per cento delle emissioni globali. Attività umane che condizionano il clima provocando ondate di calore, alluvioni, siccità prolungate con un impatto sulla salute e la sicurezza. Un quadro allarmante, eppure proprio i centri urbani possono rappresentare il punto di partenza di una transizione verso un paradigma.

Per affrontare il tema delle città del domani Enel ha deciso di utilizzare il concetto di città circolare (circular city), in quanto ritiene importante avere una visione olistica del contesto urbano, considerato in tutti i suoi ambiti e in cui la tecnologia rappresenta un abilitatore per realizzare un modello di sviluppo sostenibile e non un fine in sé; in tal senso l’economia circolare rappresenta un quadro complessivo entro cui definire in maniera integrata le linee d’azione. La maggior parte delle attività di Enel si concentra nel contesto urbano: definire una visione organica e di lungo periodo di “città del futuro” entro cui collocare il proprio contributo rappresenta quindi una priorità strategica. Questo implica, da un lato, un sistematico ripensamento della propria offerta, accompagnata dallo sviluppo di nuove soluzioni, e dall’altro una progressiva integrazione delle numerose iniziative già portate avanti sia a livello di prodotti e servizi finali sia a livello di processi produttivi.

La “visione circolare” di Enel si declina oggi a partire da alcuni assunti:

  • elettrificazione dei consumi (auto elettrica, pompe di calore ecc.);
  • energie rinnovabili;
  • flessibilità (demand side management ecc.);
  • tecnologie sulla rete (contatori intelligenti, smart grid ecc.).

L’approccio all’economia circolare di Enel è stato definito a livello strategico e corporate e poi declinato all’interno delle varie divisioni del gruppo e lungo tutta la catena del valore: i clienti, i business, i partner e i fornitori.  È un tema centrale nell’interazione con i clienti, oggi sempre più consapevoli e attenti e l’impegno dell’azienda riguarda le varie aree di business dedicate al cliente finale, sia per quanto riguarda il mercato dell’energia sia per quanto riguarda Enel X, la divisione del Gruppo dedicata alle nuove tecnologie per trasformare l’energia in nuove opportunità.

Il Circular Economy Boosting Program

Il Circular Economy Boosting Program di Enel X si declina sia verso l’interno sia verso l’esterno attraverso una metodologia certificata. Da una parte Enel X pone sotto la rigorosa lente dell’economia circolare tutte le soluzioni per le città proposte nel nuovo portafoglio prodotti, analizzandole le caratteristiche al fine di proporre sul mercato un’offerta che sia il più circolare possibile. Dall’altra parte Enel X supporta direttamente aziende e le pubbliche amministrazioni nel loro cammino verso la circolarità con il Circular Economy Report.

Il tema dell’economia circolare si inserisce in questa trasformazione, attraverso la fornitura di nuovi strumenti e modelli per riconsiderare la progettazione e la gestione della rete. In generale Enel sta applicando un approccio circolare alla gestione degli asset andando a considerare tutto il ciclo di vita: progettazione (design e input) realizzazione (gestione delle fasi di cantiere minimizzando gli impatti su risorse e comunità locali), esercizio e dismissione (recupero e rivalorizzazione di aree, equipment, materiali e infrastrutture).

Le soluzioni proposte sono legate sia al macro sia al micro business, per esempio favorendo il recupero dei contatori intelligenti e di altre componenti di rete usate per incrementare l’intelligenza, l’osservabilità e il controllo della rete. L’infrastruttura è la spina dorsale della città circolare come fattore abilitante per nuove tecnologie e soluzioni in termini di flussi di energia, materiali e informazioni, mobilità elettrica e integrazione. Ma per rispondere alle esigenze specifiche delle diverse aree geografiche, ci si è concentrati anche su progetti circolari specifici incentrati su tecnologie innovative, pulite e sostenibili. Per esempio in Italia nel 2017 è stata avviata una campagna di sostituzione della prima generazione di contatori intelligenti con il nuovo open meter, che dovrebbe raggiungere i 31 milioni di unità installate nei prossimi anni. I materiali di cui un contatore è composto (plastica, ferro, rame, circuiti integrati e altro), opportunamente recuperati, diventano risorse che possono essere riutilizzate in altri cicli produttivi. Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, si stanno incorporando i principi dell’economia circolare dalla fase di progettazione e pilotaggio fino al roll out complessivo dei contatori (per esempio in Brasile). In questo modo la circolarità della progettazione non solo consente la produzione di dispositivi di lunga durata, ma anche il riuso, il rinnovo e il riciclo dei componenti e dei materiali, riducendo al minimo gli sprechi tecnologici e migliorando la logistica inversa.

La sostituzione gratuita delle vecchie stufe

L’impronta strategica dell’economia circolare ha avuto un impatto importante anche sul ruolo del procurement che si è trasformato nel corso degli ultimi anni, diventando sempre più un attore fondamentale nell’implementazione delle strategie aziendali. In quest’ottica tutto quello che viene acquisito da Enel rappresenta una componente rilevante della sua circolarità complessiva, sia in termini informativi, per poter valutare l’impatto complessivo del business, sia in termini trasformativi, in quanto attraverso la collaborazione con i fornitori vengono introdotte e migliorate soluzioni anche in termini di circolarità.  Una visione nuova dell’unità del Procurement che ha portato Enel a lanciare il progetto Circular Economy for Enel Suppliers Engagement, basato sull’adozione dell’Enviromental Product Declaration (EPD), un documento di certificazione ambientale che ha lo scopo di quantificare e oggettivare i dati (consumo di acqua, anidride carbonica, suolo, emissioni ecc.) relativi all’intero ciclo di vita delle forniture, finora mai raccolti e studiati in maniera omogenea e confrontabile. Una attività fondamentale con cui l’azienda spera di poter innescare un processo di “miglioramento continuo” delle performance interne e dei fornitori, che porterà alla produzione e distribuzione di beni in maniera sempre più sostenibile.

Tra le filiere interessate dall’Enviromental Product Declaration ci sono le opere che hanno un impatto sull’ambiente urbano come i lavori per l’installazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche e della fibra ottica o i lavori sulle linee in media e bassa tensione. Altri esempi dell’impegno di Enel nello sviluppo dell’economia circolare possono essere ritrovati in diversi nuovi progetti sviluppati in Italia e all’estero. Nell’ambito della mobilità elettrica, Enel X ha inserito come requisito obbligatorio all’interno del bando di gara per i manutentori il riutilizzo per manutenzione delle componenti ancora funzionanti delle colonnine di ricarica elettrica recuperate in fase di sostituzione.  Sempre Enel X in Cile ha messo in campo un’iniziativa di sostituzione gratuita delle vecchie stufe a legna con condizionatori d’aria. I benefici per i cittadini e per l’ambiente sono evidenti: basti pensare alla migliore qualità dell’aria dentro e fuori l’abitazione, al risparmio economico e alla presenza di un unico dispositivo per il riscaldamento e la refrigerazione. La sostituzione delle stufe è solo un esempio virtuoso tra i tanti, ma può essere la spinta per progetti dello stesso genere in altri Paesi.

Enel, rientra a pieno titolo tra multinazionali più attive al mondo nel campo dell’economia circolare, ha dato vita ad un’Alleanza di aziende italiane per favorire lo scambio di buone pratiche, sviluppare progetti comuni, lavorare con startup e centri di ricerca così da incrementare in maniera sostenibile la competitività del settore industriale italiano. Interazione con l’ambiente, cooperazione con le comunità, una cultura aperta basata sull’ascolto e sull’innovazione. Per costruire un efficace ecosistema circolare è importante che coesistano un approccio dall’alto e dal basso: le istituzioni hanno un ruolo centrale per favorire uno sviluppo infrastrutturale che lo supporti e un ruolo fondamentale è svolto dall’ iniziativa di cittadini, associazioni e aziende. Un approccio integrato in cui la circolarità diventa una forma mentis che ciascuno può declinare nelle proprie attività e scelte, nella vita privata come nella sfera pubblica. Dove tutti sono messi nelle condizioni di contribuire ad una nuova visione di città. Evoluta, condivisa e sostenibile.

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Colonnina per la ricarica veloce di veicoli elettrici, realizzata da Enel X nell’ambito del progetto EVA+ (Electric Vehicle Arteries in Italy and Austria)
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Open Meter, il nuovo contatore elettrico intelligente che sostituirà quelli installati nei primi anni 2000. I materiali di cui un contatore è composto (plastica, ferro, rame, circuiti integrati e altro), opportunamente recuperati, diventano risorse che possono essere riutilizzate in altri cicli produttivi
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