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ICESP, la piattaforma italiana degli attori dell’economia circolare

di Grazia Barberio, Laura Cutaia, Francesca Carfì

DOI 10.12910/EAI2019-043

La Piattaforma Italiana degli attori dell’Economia Circolare (ICESP) è nata nel maggio 2018 su iniziativa dell’ENEA per dar vita ad un’interfaccia nazionale all’ECESP in Europa. L’obiettivo è di rafforzare il ruolo dell’Italia quale paese-chiave per la promozione, implementazione e diffusione di strategie circolari ad alto valore aggiunto e, al contempo, di aumentare il peso e la rappresentatività del nostro paese nella comunità internazionale. Ad oggi 52 organizzazioni hanno firmato la Carta ICESP e 120 partecipano ai suoi Gruppi di lavoro

di Grazia Barberio, resp. Sezione Supporto al coordinamento delle attività sull'Economia Circolare, Laura Cutaia, resp. Laboratorio Valorizzazione delle Risorse nei Sistemi Produttivi e Territoriali, e Francesca Carfì, Laboratorio Valorizzazione delle Risorse nei Sistemi Produttivi e Territoriali - ENEA*

La Commissione Europea e il Comitato Economico e Sociale Europeo hanno promosso l'avvio della Piattaforma Europea degli stakeholder per l'economia circolare - ECESP dove l’Italia è rappresentata da ENEA1 che, a sua volta, ha promosso la realizzazione di un’interfaccia nazionale di ECESP: la Piattaforma Italiana degli attori dell’Economia Circolare (ICESP) istituita nel maggio 2018  punto di convergenza su iniziative, esperienze, criticità, prospettive e aspettative sull’economia circolare che il sistema Italia vuole e può rappresentare in Europa con un’unica voce, promuovendo il modo italiano di fare economia circolare. ICESP opera attraverso una piattaforma web, per facilitare scambio di informazioni e buone pratiche (www.icesp.it), consultazioni periodiche in vista delle riunioni del Gruppo di Coordinamento di ECESP, attività operative e di consultazione attraverso Gruppi di Lavoro (GdL) su diversi temi (dettaglio in Tabella 1) con position paper, documenti, analisi specifiche sulle criticità presenti e sugli strumenti per guidare la transizione. 

Gruppo di lavoro e sottogruppo

Co-coordinatori

1. Ricerca ed eco-innovazione, Diffusione conoscenza e Formazione

Alma Mater Università degli Studi di Bologna
CNA
Regione Puglia-ARTI

2. Strumenti di Policy e Governance

    - Sottogruppo su End Of Waste

MATTM–DG RIN
MiSE
Unicircular

3. Strumenti per la Misurazione

ENEA
MATTM–DG SVI

4. Sistemi di progettazione, produzione, distribuzione e consumo sostenibili e circolari

- Sottogruppi sulle filiere: tessile-abbigliamento e moda; mobilità elettrica; costruzioni e demolizioni

ENEA

ENEL

5. Città e territorio

Agenzia per la coesione territoriale - ACT
ENEA

6. Buone pratiche ed Approcci integrati

ENEA
Regione Puglia-ARTI
Unioncamere

Tabella 1 - Gruppi di Lavoro in cui si articola ICESP e rispettivi organismi coordinatori

Gli obiettivi di ICESP sono in primis quelli di ECESP: promuovere la diffusione delle conoscenze; favorire il dialogo e le sinergie possibili tra gli attori italiani; mappare le buone pratiche, ma anche favorire l'integrazione delle iniziative a livello italiano; realizzare uno strumento operativo permanente che possa promuovere e facilitare il dialogo e le interazioni intersettoriali; diffondere le eccellenze italiane ed il modo italiano di fare economia circolare a partire dalle tradizioni e dalle tipicità del nostro Paese e dai relativi modelli culturali, sociali ed imprenditoriali.

ICESP mira a consolidare, anche a livello europeo, il ruolo dell’Italia quale paese-chiave per la promozione, implementazione e diffusione di strategie circolari ad alto valore aggiunto, aumentando al contempo il peso e la rappresentatività del nostro paese nella comunità internazionale. Allo stesso tempo, vuole creare una rassegna di buone pratiche da far conoscere, per creare una consapevolezza diffusa e condivisa sulle prospettive concrete dell’economia circolare.  Ad oggi, ICESP ha consentito di far conoscere questo concetto e una raccolta di buone pratiche attraverso un database italiano sul proprio sito e su quello di ECESP.  Nell’ultimo anno la mappatura delle buone pratiche a livello europeo è aumentata -in particolare quella italiana- grazie all’azione di comunicazione congiunta ICESP-ECESP (https://circulareconomy.europa.eu/platform/).

Il database di buone pratiche nasce dai Gruppi di lavoro in cui è articolata ICESP, in particolare i GdL 4, 5 e 6 attraverso la compilazione di un “Format ICESP di buone pratiche” a breve disponibile online che consente di catalogare le strategie e gli strumenti applicati di volta in volta, a settori ed aree diverse; sarà inoltre possibile caricare direttamente la propria buona pratica, in modo da accrescere il database.

La connessione con ECESP avviene sia attraverso tutta la rete ICESP per la raccolta di buone pratiche (e la loro successiva implementazione dal coordinamento tecnico e dei referenti ENEA in tutti i GdL), sia dalla partecipazione al Coordination group con proposte, iniziative e in forma ‘diretta’,  come ad esempio il 6-7 marzo scorso quando ICESP ha coordinato una sessione della Circular Economy Stakeholder Conference presso la Commissione UE e il Comitato Economico e Sociale Europeo.

La Carta ICESP e i Gruppi di Lavoro

La piattaforma ICESP è dotata di un manifesto programmatico (Carta ICESP) che definisce motivazioni, finalità, interessi comuni e strumenti operativi dell’iniziativa, e da un regolamento che regola il funzionamento della piattaforma e definisce il ruolo degli aderenti. A ottobre 2019, ICESP annovera 52 organizzazioni firmatarie della carta e 120 organizzazioni partecipanti ai GdL, ma prevede di aumentare la rete degli attori coinvolti ed interessati dal mondo delle imprese, della ricerca, delle istituzioni e della società civile. Oltre 30 nuove richieste di adesione come firmatari sono valutate e ratificate (o meno) nell’Assemblea del novembre 20192.

I partecipanti sono ripartiti nelle tipologie mostrate in Figura 1 e sono in costante crescita, anche dopo l’evento-faro a Ecomondo3 che ha favorito la diffusione e condivisione di approccio e prospettive future.

Rispetto alle buone pratiche raccolte in ICESP, qui di seguito si approfondiscono i sottogruppi del GdL4 ‘Sistemi di progettazione, produzione, distribuzione e consumo sostenibili e circolari’ ovvero 4.1) Filiera tessile-abbigliamento e moda, 4.2) Mobilità elettrica e 4.3) Costruzioni e demolizioni; il GdL 5 “Città e Territorio” e il GdL6 – "Buone pratiche e approcci integrati". Nel GdL4 saranno attivati nel lavoro del prossimo anno anche i sottogruppi sulle filiere di: di trattamento fanghi, plastica da imballaggio, agroindustria.

GdL4 ‘Sistemi di progettazione, produzione, distribuzione e consumo sostenibili e circolari’

4.1) Filiera tessile-abbigliamento e moda

Questo sottogruppo è promosso da ENEA ed ENEL e coinvolge diversi rappresentanti delle aziende settore del tessile-abbigliamento/moda, fra le più impregnate negli ultimi anni a cercare di favorire la circolarità lungo tutta la filiera e incrementare la sostenibilità ambientale nella catena del valore dei prodotti. Le attività di ricerca e sviluppo di ENEA supportano la transizione verso un’economia circolare nel settore tessile, inclusa l’ecoinnovazione di processo, prodotto e le valutazioni di sostenibilità. L’obiettivo è di mettere a sistema e promuovere le buone pratiche a livello aziendale, dalla produzione al consumo, identificando ostacoli tecnico/normativi nonché di accettazione sociale che impediscono o rendono difficoltosa una rapida e reale transizione verso un’economia circolare, delineando allo stesso tempo le priorità a breve e lungo termine. Le principali criticità evidenziate riguardano la tracciabilità del prodotto, la certificazione ambientale, l’accettabilità sociale e gli aspetti etici collegati al riuso e riutilizzo dei capi tessili, la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei consumatori, la mancanza di criteri end of waste, l’innovazione tecnologica per il recupero e riciclo delle fibre. Questi aspetti sono descritti nel Position Paper sviluppato dal GDL e presentato all’Assemblea del 27 novembre 2019 quale primo documento chiave a livello nazionale per supportare la transizione verso una efficace e reale circolarità nel settore.

Attraverso la raccolta sul territorio di buone pratiche di implementazione di approcci circolari nella gestione delle risorse lungo la catena del valore del prodotto, è stata definita una roadmap delle priorità a breve e lungo termine per il possibile superamento di queste problematiche, incluse le possibili azioni attuabili/proponibili dalla filiera, dal mondo della ricerca e dalle istituzioni.

4.2) Mobilità elettrica

Questo sottogruppo è coordinato da ENEA, ENEL e Class Onlus e ha tra i partecipanti stakeholder quali FCA (Fiat Chrysler Automobiles), RSE, Cobat, Motus-E, Regione Lombardia, Amat Milano, BIP, REMEDIA, Seri Industries, gruppo PSA e gruppo S&H. L’obiettivo è di redigere un primo position paper che individui le priorità a breve, medio e lungo termine per un’efficace transizione verso l’economia circolare della Mobilità Elettrica attraverso un percorso comune, sulla base delle proprie esperienze e della condivisione di buone pratiche, individuando ostacoli tecnico-normativi e possibili proposte migliorative. Il rapporto finale è stato presentato alla conferenza annuale di ICESP del 27 novembre a Roma presso la sede centrale di ENEA.

4.3) Costruzioni e demolizioni (C&D)

Il sottogruppo Costruzione & Demolizione (C&D), 4.3, mira a diventare punto di riferimento di enti ed istituzioni, imprese, associazioni di categoria e società civile, della filiera C&D con l’obiettivo di favorire l’implementazione di nuovi modelli di produzione e consumo basati sull’economia circolare: input rinnovabili e sostenibili, estensione della vita utile dei materiali inerti, interventi di prevenzione e minimizzazione della produzione dei rifiuti, valorizzazione del fine vita, esempi concreti di buone pratiche di filiera. Obiettivo ultimo è favorire la chiusura del ciclo nella catena del valore C&D utilizzando un approccio integrato e multidisciplinare. Ad oggi hanno aderito ANPAR - Associazione Nazionale Produttori di Aggregati Riciclati, ATECAP/Federbeton - Federazione confindustriale delle Associazioni della filiera del cemento e del calcestruzzo, AIPE - Associazione Italiana Polistirene Espanso EPS, CNA - Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa, Contento Trade Srl, Luigi Metelli Spa, Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare, PVC Forum, Rina Consulting.  Fra le attività, oltre alle riunioni operative e ai confronti periodici per la condivisione di esperienze, vi sono diversi appuntamenti quali il Workshop a Ravenna su End of Waste (10 maggio); il RemTech-Inertia (20-22 settembre); Ecomondo (5 novembre). Anche in questo caso, alla Conferenza annuale ICESP è stato presentato un position paper sulle iniziative nazionali e le problematiche di settore. 

GdL 5 “Città e Territorio”

Il GdL “Città e Territorio”, coordinato da ENEA ed Agenzia per la Coesione Territoriale, vede la partecipazione di esponenti del mondo della ricerca, della PA, enti locali, delle imprese e della società civile.

Con l’attiva partecipazione e il coinvolgimento continuo dei soggetti aderenti,  nel primo anno di attività  sono state raccolte oltre 40 buone pratiche implementate a livello urbano e 60 nel secondo; sono stati realizzati un workshop di approfondimento e confronto sull’economia circolare urbana, una rassegna, strutturata sull’impatto di cambiamenti climatici, rifiuti, acqua, consumo di suolo sulle aree urbane e periurbane con l’obiettivo di individuare il complesso di azioni per una strategia efficace e coerente di transizione al funzionamento circolare della città.

Le buone pratiche sono state analizzate usando una matrice interpretativa basata su classificazioni tematiche, a cominciare da una classificazione funzionale al tipo di politica adottata e al risultato da raggiungere, individuando l’appartenenza della pratica alle strategie di riduzione, di riuso e riciclo e la possibilità di replicabilità. Da questa analisi è stato possibile evincere utili informazioni sulle tipologie di azione: comportamenti, regolamenti, applicazioni tecnologiche innovative, servizi, infrastrutture, tutte concorrenti a definire il modello della città circolare.

L’analisi delle pratiche individuate mostra che l’aspetto più importante dell’approccio circolare è di pensare in maniera ecosistemica al contesto urbano fisico come luogo di risparmio di risorse, di efficientamento energetico e resilienza, ma anche al contesto urbano socioeconomico come luogo del cambiamento culturale della popolazione e come laboratorio di  innovazioni tecnologiche,  nuovi comportamenti e stili di vita, nella prospettiva di una pianificazione strategica urbana di transizione integrata e sistemica, anche in riferimento alle opportunità di finanziamento che l’Europa stanzierà nella prossima programmazione.

GdL6 “Buone pratiche e approcci integrati”

Il GdL6 ha una forte connessione con i lavori ECESP: le buone pratiche italiane, infatti, sono state caricate direttamente sul sito ECESP come “submitted by ICESP”. Il GdL ha creato un database di 63 buone pratiche che verranno implementate con quelle raccolte nel 2019. È stata fatta una la loro mappatura nella catena dell’economia circolare nonché la valutazione delle ricadute delle buone pratiche (scala locale, regionale ecc.) e la loro possibile replicabilità (ove disponibili i dati).

 


*Il lavoro di ICESP viene effettuato con il contributo della task force dipartimentale che include anche: Tiziana Beltrani, Claudia Brunori, Francesca Cappellaro, Francesca Ceruti, Carla Creo, Laura Cutaia, Roberta De Carolis, Fabio Eboli, Valentina Fantin, Carolina Innella, Marco La Monica, Erika Mancuso, Paola Nobili, Pierluigi Porta, Silvia Sbaffoni, Paola Sposato, Carlo Tronci, Francesca Zinni

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Fig. 1 Tipologie di partecipanti e loro distribuzione nei 6 Gruppi di Lavoro
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Gli “stracci” vengono lavorati con la tecnica della cardatura. I filati possono essere prodotti sia con fibre vergini sia dal riciclo di tessuti o dai ritagli di maglieria, nuovi e usati Fonte: http://www.3cfilati.it - credits Marco Lanza
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