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Francesco Lollobrigida

L’agricoltura è cruciale per la transizione energetica ed ecologica

Intervista a Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste

Nel contesto di un'agricoltura sempre più orientata alla sostenibilità e all'innovazione, il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha recentemente espresso la sua visione sul futuro del settore. Durante la sua partecipazione a eventi chiave come Macfrut 2025, ha sottolineato l'importanza di una gestione responsabile delle risorse idriche e delle opportunità offerte dalle energie rinnovabili. Il Ministro ha ribadito il suo sostegno all'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole, evitando l'uso di terreni coltivabili per la produzione energetica. Inoltre, ha evidenziato il ruolo dell'agrivoltaico come soluzione per coniugare produzione agricola e sostenibilità ambientale. In questa intervista, il Ministro approfondisce le strategie del governo per garantire un equilibrio tra sviluppo agricolo e transizione energetica, analizzando le sfide e le opportunità che attendono il settore nei prossimi anni.

Quali sono le strategie del Ministero per promuovere l'uso di energie rinnovabili nel settore agricolo?

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha messo in atto diverse strategie concrete per promuovere l’utilizzo delle energie rinnovabili nel settore agricolo. Lo abbiamo fatto a partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con il Parco Agrisolare, e ancora attraverso la promozione dell’Agrivoltaico, con pannelli solari elevati che permettono di coltivare la terra e produrre energia. Abbiamo stanziato finanziamenti mirati con i Programmi di Sviluppo Rurale, che hanno consentito alle Regioni di investire in impianti a biogas e biometano da reflui zootecnici o sottoprodotti agricoli.

Oggi, grazie a queste scelte, l’agricoltura italiana produce l’11% dell’energia rinnovabile elettrica, a dimostrazione che si può essere sostenibili senza rinunciare a produrre cibo, lavoro e a difendere il nostro territorio.

“Dobbiamo sostenere la produzione energetica, compatibilmente con quella agricola”

In particolare, coltivazioni, allevamenti e silvicoltura si avvalgono delle bioenergie prodotte con biomasse e biogas. Anche l’idroelettrico e il fotovoltaico giocano un ruolo strategico. I prodotti agroalimentari e l’energia rappresentano due asset fondamentali per il Sistema Italia. L'agricoltura è cruciale per entrambe e sta contribuendo in modo significativo sia alla transizione energetica che a quella ecologica.

Come intende il governo bilanciare la necessità di aumentare la produzione energetica con la protezione del suolo agricolo?

Siamo convinti che la terra debba servire a produrre, non a speculare e che si debba sostenere la produzione energetica, compatibilmente con quella agricola.

Proprio per questo il Governo Meloni ha voluto regolamentare in modo chiaro l'installazione dei pannelli fotovoltaici a terra, salvaguardando le aree destinate alla produzione agroalimentare.

Abbiamo voluto mettere un freno a chi, negli anni, ha tentato di fare profitti facili a discapito dell’agricoltura, sottraendo terreno fertile per installare chilometri di pannelli solari. Un fenomeno che ha causato danni concreti: ha consumato suolo agricolo, compromesso le nostre eccellenze produttive e deturpato i paesaggi italiani, che sono un patrimonio da difendere. Già entro il prossimo anno arriveremo a triplicare la produzione energetica prevista, senza sottrarre un solo metro quadro alla nostra agricoltura di qualità. Ringrazio gli agricoltori, primi custodi del nostro territorio, che ogni giorno si prendono cura di ciò che hanno di più caro: la loro terra e la natura, che coltivano con rispetto, sacrificio e passione per offrirci cibo sano e di qualità.

Continueremo a sostenere il loro lavoro con pragmatismo e azioni concrete, riconoscendone il valore come presidio fondamentale per l’ambiente, la biodiversità e il futuro del nostro pianeta.

Il MASAF ha gestito alcuni bandi del PNRR in modo diretto con interventi specifici per il settore agricolo ed agroalimentare. Quale è il bilancio ad oggi? E oltre alle azioni PNRR in corso ci sono ulteriori piani per incentivare gli agricoltori a investire in tecnologie energetiche sostenibili?

Il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha puntualmente conseguito tutti i target e milestone assegnati dalla Commissione europea relativamente alle misure di sua competenza. Nel 2024, il valore aggiunto dell’agricoltura italiana ha raggiunto i 42,4 miliardi di euro, secondo le stime preliminari dell’Istat. Un traguardo che pone l’Italia al primo posto in Europa per il comparto agricolo.

Un forte impulso è venuto anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in particolare dalla sua rimodulazione che, rafforzando misure come il Parco Agrisolare e i Contratti di filiera, ha portato la dotazione di risorse da 5 a 8 miliardi di euro. Il Governo ha voluto dare un segnale chiaro: il settore primario è una priorità. Per questo abbiamo richiesto e ottenuto in sede europea un significativo incremento delle risorse. Sul fronte dell’Agrisolare, in particolare, abbiamo pubblicato un bando da oltre 2 miliardi di euro, finanziando più di 21.000 imprese installando oltre 1.600 megawatt di potenza. Un risultato che ha quadruplicato l’obiettivo iniziale. Con azioni pragmatiche e concrete, stiamo rafforzando la capacità dell’agricoltura italiana di competere, innovare e continuare ad essere un modello per l’Europa intera.

In che modo il Ministero sta affrontando il problema dell'aumento dei costi energetici per le imprese agricole? 

È fondamentale proseguire nel lavoro che abbiamo avviato in questi due anni di Governo a tutela della capacità produttiva delle nostre filiere e delle eccellenze del Made in Italy.

Grazie alla rinnovata centralità dell’Italia in Europa, siamo passati dalle disastrose politiche di Timmermans a una nuova visione, presentata da Raffaele Fitto e Christophe Hansen, che ha messo al centro la Sovranità alimentare e il sostegno agli agricoltori.

Oggi l’Europa torna a trattare l’agricoltura con il rispetto che merita. La Pac, così come era stata concepita, aveva sacrificato la sostenibilità economica e sociale sull’altare di un ambientalismo ideologico, portando a regole inapplicabili e dannose per i nostri produttori.

È una svolta che rivendichiamo con orgoglio, perché nasce anche grazie al lavoro dell’Italia e alla nostra determinazione nel difendere il valore della terra, del lavoro e la nostra identità.

Come il Ministero intende supportare i piccoli agricoltori nell'affrontare le sfide della transizione ecologica e della digitalizzazione del settore agricolo?

L’innovazione e la ricerca rivestono un ruolo centrale per incrementare la produttività, il reddito e la sostenibilità dell’agricoltura, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale.

L'Europa ha bisogno di riprendere il suo cammino ispirandosi ai Trattati di Roma facendo proprio l'approccio adottato dall'Italia negli ultimi anni. Vogliamo un'agricoltura meno subordinata all'ambiente o, meglio, all'ideologia ambientalista. Perché laddove c'è attività agricola c'è un profondo rispetto dell'ambiente e tutela del territorio.

Abbiamo investito oltre 870 milioni di euro in innovazione, dall’acquisto di macchinari avanzati alla sensoristica, fino alle nuove frontiere dell’agricoltura 4.0, riportando la ricerca sui temi più utili agli agricoltori riorganizzando il Crea e finanziando studi per un’agricoltura più efficiente e resistente ai cambiamenti climatici.

Grazie all'impegno del Governo Meloni, l'Italia si proietta verso un'agricoltura sempre più moderna, pronta a rispondere alle grandi sfide del futuro con concretezza e visione.

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