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Alimenti

La lotta alle frodi alimentari: l’esperienza dell’ICQRF e i controlli sul web

di Stefano Vaccari

DOI 10.12910/EAI2020-009

L’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari è il principale controllore italiano del food ed uno dei maggiori organismi europei di controllo dell’agroalimentare. Nel 2019 ha svolto oltre 55mila controlli ispettivi e analitici su 27.683 operatori e 51.289 prodotti, ha inoltrato 395 notizie di reato alla magistratura, irrogato circa 4.500 sanzioni amministrative e sequestrato beni per un controvalore di oltre 300 milioni di euro e prodotti non regolari per circa 72.000 tonnellate. L’ICQRF è anche l’unica autorità antifrode del settore food al mondo ad avere cooperazioni operative con grandi market places come Alibaba, eBay e Amazon

Stefano Vaccari
Stefano VaccariCapo del Dipartimento dell’ICQRF, Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari

Il settore agroalimentare è strategico per l’economia italiana. Qualche numero può aiutare a comprenderne la rilevanza. L’intera filiera agroalimentare, secondo il CREA, vale oltre 522 miliardi di euro annui e coinvolge un milione di imprese 1: parliamo di oltre il 30% del PIL. Con 45 miliardi di export annui l’agroalimentare è la voce che traina il made in Italy all’estero. Siamo i primi al mondo come numero di Indicazioni Geografiche e le prime tre DOP del mondo come quantità sono italiane: si producono oltre 9 milioni di forme di Grana Padano e Parmigiano Reggiano all’anno e quasi 9 milioni di cosce di Prosciutto di Parma. Pochi sanno che produciamo circa 600 milioni di bottiglie di Prosecco all’anno; per dare un’idea dell’importanza di tale vino, le tre Denominazioni del Prosecco 2 fatturano più del doppio della società produttrice di acciaio ILVA e ben più dell’Alitalia, così come il fatturato dei nostri due principali formaggi, Grana e Parmigiano, supera di gran lunga quello della Ferrari.

Non è solamente il valore economico delle produzioni a rendere strategica per l’Italia la filiera agroalimentare. Lunghe battaglie condotte dal nostro Paese in sede europea e internazionale hanno portato ad affermare che i prodotti agroalimentari di qualità, come le Indicazioni geografiche, sono all’interno del “patrimonio culturale dell’Unione Europea” 3. Ricordando che il Trattato UE affida all’Unione il compito di vigilare “sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo 4, tale inserimento ridefinisce lo stesso concetto di Cibo, che da mero “carburante” dell’organismo diviene elemento identitario di popoli e territori.

In linea con l’UE, l’Italia ha approvato leggi che hanno definito cibi “Patrimoni della Nazione”. Tra tutti il vino; bellissimo, in tal senso l’incipit della legge n. 238/2016, il cosiddetto “Testo unico del Vino”, approvata all’unanimità dal Parlamento italiano che così solennemente sancisce: “Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale.”

Non possiamo non osservare, con l’orgoglio di chi vive ogni giorno la realtà agricola, come il Trattato UE anteponga la salvaguardia del patrimonio culturale (art. 3, par. 3), all’istituzione dell’Unione economica e monetaria (art. 3 par. 4).

Tutelare il valore della filiera agroalimentare

Per tutelare l’immenso valore della filiera agroalimentare la legge italiana, dal 1986, ha istituito una specifica struttura nel Ministero dell’Agricoltura, con i compiti di controllare e sanzionare le irregolarità nel settore agroalimentare e svolgere indagini penali in materia di frodi: l’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari – ICQRF.

L’ICQRF è il principale controllore italiano del food ed è uno dei maggiori organismi europei di controllo dell’agroalimentare: nel 2019 ha condotto oltre 55mila controlli ispettivi e analitici, controllando 27.683 operatori e 51.289 prodotti. 395 sono state le notizie di reato inoltrate alla magistratura, circa 4.500 le sanzioni amministrative e oltre 300 milioni di euro il valore dei sequestri effettuati. Sempre nel 2019 ICQRF ha sequestrato circa 72milioni di kg di prodotti non regolari. E nell’ultimo quinquennio ha effettuato circa 200mila controlli ispettivi e oltre 60mila controlli analitici.

L’ICQRF ha 29 uffici sul territorio italiano e 6 laboratori, tutti accreditati secondo la normativa ISO. Per legge i suoi compiti sono:

  • prevenzione e repressione delle frodi nel commercio dei prodotti agroalimentari e dei mezzi tecnici di produzione per l’agricoltura;
  • vigilanza sulle produzioni di qualità registrata (DOP, IGP, Bio, ...);
  • contrasto dell’irregolare commercializzazione dei prodotti agroalimentari introdotti da Stati Membri o Paesi terzi e i fenomeni fraudolenti che generano situazioni di concorrenza sleale tra gli operatori e sanzioni per il corretto funzionamento degli accordi interprofessionali.


Oltre ad essere Autorità responsabile per la Protezione ex officio di cui al Reg. UE, n.1151/2012 e Organismo di contatto ex Reg. UE 555/2008 (vino), dall’ottobre 2016 è “Food Fraud Contact Point” tra UE e Italia all’interno del Food Fraud Network europeo.

A livello europeo e mondiale, l’ICQRF è Autorità ex officio e autorità di coordinamento sul vino e difende il made in Italy di qualità in tutti i Paesi europei, contrastando le contraffazioni al di fuori dei confini UE anche con accordi di cooperazione.

La Tabella 1 riporta una breve sintesi dei risultati operativi del 2019 5.

 Tabella 1 Attività antifrode e sanzionatoria dell'ICQRF nel 2019

Attività operativa

Controlli totali (n.) 55.539
  di cui ispettivi (n.)    41.462
   analitici (n.)    14.077
 Operatori controllati (n.)      27.683
    Operatori irregolari (%)  17,5
 Prodotti controllati (n.)     51.289
     Prodotti irregolari (%)* 11,4
     Esiti analitici irregolari (%) 10,0
Risultati operativi  Notizie di reato (n.) 395
 Contestazioni amministrative (n.  4.446
 Sequestri (n.) 585
 Valore dei sequestri (€)  301.584.494
 Quantità prodotti sequestrati (kg) 71.955.100
 Diffide (n.) 2.034
 Tipologia di beni sequestrati Quantità Valore (€)
Prodotti agroalimentari sequestrati (kg) 71.955.100 117.600.409
Beni immobili (n.) 53 181.608.395
Beni mobili (n.) 44 2.375.690
Documenti 19.120 --

* comprese le irregolarità documentali e di etichettatura

 

Tutele al di fuori dei confini nazionali

La protezione, in Italia e nel mondo, delle indicazioni geografiche è un elemento strategico dell’economia italiana. Per questo l’ICQRF spende molte delle sue energie per la tutela delle nostre produzioni al di fuori dei confini nazionali e sul web. Per inciso, ICQRF è l’unica Autorità antifrode sul food al mondo ad avere cooperazioni operative con Alibaba, eBay e Amazon 6.

Specifici protocolli di cooperazione, come nel caso della statunitense TTB (Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau), sono stati sottoscritti dall’ICQRF per tutelare al meglio i consumatori esteri relativamente alla qualità delle produzioni italiane.

In Europa si segnala la cooperazione rafforzata attivata sin dal 2016 con il Ministero dell’Agricoltura della Germania, Bundesministerium für Ernährung und Landwirtschaft – BMEL, per la protezione del nome “Prosecco” sul web e sul mercato tedesco. L’accordo ha dato risultati brillanti consentendo l’eliminazione di oltre 120 inserzioni usurpanti o evocanti il nome Prosecco sul mercato tedesco.

La Tabella 2 dettaglia i risultati di cinque anni di attività internazionale e sul web.

Tab. 2 Interventi ICQRF a protezione di prodotti italiani sul web e all’estero 2015-2019

Prodotto tutelato

Casi (n.)

di cui, cooperazione

Web

Autorità vino

Autorità food

Prosecco

989

293

696

 

Parmigiano Reggiano

437

281

 

156

Wine kit

283

33

250

 

Prosciutto di Parma

184

52

 

132

Amarone della Valpolicella

176

14

162

 

Toscano (olio EVO)

139

104

 

35

Aceto Balsamico di Modena

103

50

 

53

Sicilia (olio EVO)

78

78

   

Asti

68

 

68

 

Dauno (olio EVO)

52

52

   

Pecorino Siciliano

52

52

   

Pecorino Toscano

51

24

 

27

Grana Padano

44

13

 

31

Asiago

38

34

 

4

Terra di Bari (olio EVO)

34

34

   

Molise (olio EVO)

31

31

   

Salamini Italiani alla Cacciatora

27

24

 

3

Salsiccia di Calabria

27

27

   

Gorgonzola

25

21

 

4

Campi Flegrei

21

21

   

Montepulciano d'Abruzzo

21

7

14

 

Capocollo di Calabria

20

20

   

Nero d'Avola

20

 

20

 

Pecorino Romano

18

15

 

3

Pancetta di Calabria

17

17

   

Barolo

16

1

15

 

Arancia di Ribera

15

15

   

Lenticchia di Altamura

15

15

   

Chianti

14

 

14

 

Limone Femminello del Gargano

13

13

   

Soppressata di Calabria

13

13

   

Altri prodotti

235

153

45

37

Totale

3.276

1.507

1.284

485

L’attività di tutela all’estero ha interessato fenomeni di usurpazione dei nostri nomi protetti, quali Parmigiano, Prosecco, Chianti, Aceto Balsamico di Modena ecc., spesso assai fantasiosi. Tra tutti il prodotto più imitato è sicuramente il Prosecco. ICQRF ha attivato circa mille casi di protezione del nome Prosecco in tutto il mondo costringendo multinazionali ad eliminare il nome sulle patatine Pringles o su formaggi tedeschi, ma anche bloccando sul web candele, caramelle e persino sex toys al “prosecco”.

È interessante osservare come sul web, ed in particolare sui grandi market places come eBay Amazon e Alibaba, ICQRF agisca non tanto come Autorità di controllo, quanto come “owner” del nome protetto. Il potere di tutela della denominazione protetta da parte del “proprietario” della stessa è, in base alla legislazione nazionale, riconducibile al potere esecutivo dello Stato, vale a dire al Governo, in particolare al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

L’Autorità del MIPAAF su cui gravano le competenze di tutela e protezione delle indicazioni geografiche italiane, anche fuori dei confini nazionali, è l’ICQRF. Per tale ragione, sfruttando la normativa USA7 in materia di Intellectual property rights sul web, l’ICQRF ha potuto sostenere con le piattaforme e-commerce la propria titolarità ad agire come owner dei nomi protetti italiani, registrandosi, ad esempio, sugli strumenti di tutela delle già menzionate piattaforme per poter rapidamente eliminare, attraverso il meccanismo noto come “notice and take down”8, le inserzioni irregolari spesso nel giro di poche ore dalla segnalazione.

Per proteggere le produzioni agroalimentari italiane, dunque, sono necessari strumenti diversificati e una forte proiezione internazionale. Comunicare la qualità dei controlli e la loro accuratezza diviene così un elemento di marketing per sostenere la competitività del sistema agroalimentare italiano.

 

 


  1. Fonte: L’agricoltura italiana conta 2019, CREA, 2020, pag. 30
  2. Prosecco, Conegliano Valdobbiadene, Asolo
  3. Primo considerando del Regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
  4. Art. 3, par. 4 del Trattato UE
  5. Il Report 2019 dell’ICQRF è disponibile, anche in lingua inglese e cinese, alla pagina web: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15037
  6. Per un riconoscimento internazionale dell’attività ICQRF nel campo della protezione dell’Italian food si veda la prima pagina del Washington Post del 28 aprile 2019
  7. La più importante base giuridica a livello mondiale per contestare violazioni di IPR avvenute su una piattaforma di e-commerce è il US Digital Millennium Copyright Act 1998 (DMCA), la legge statunitense che attua due trattati del 1996 della WIPO - World Intellectual Property Organization
  8. Si tratta di uno strumento, previsto dal DMCA, che obbliga le piattaforme che ospitano inserzionisti (hosting provider), a rimuovere le inserzioni irregolari nel caso in cui il proprietario dei diritti di proprietà intellettuale rivendichi la violazione del suo diritto. È lo strumento con cui le grandi marche (Gucci, Fendi, Adidas, Nike ecc.), fanno eliminare dalle piattaforme e-commerce i prodotti falsi o usurpanti il loro nome protetto. ICQRF agisce nello stesso modo

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