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Le conseguenze della roadmap europea sull’economia italiana

a cura di Gaetano Borrelli

DOI 10.12910/EAI2018-021

Intervista a Riccardo Basosi, Rappresentante Italiano Permanente della Configurazione Energia del Programma Horizon 2020, Delegato del Ministero Istruzione, Università e Ricerca nel Gruppo Direttivo (Steering Group) dello Strategic Energy Technology (SET) Plan e Membro del Consiglio tecnico-scientifico dell’ENEA

Professor Basosi, vorrei cominciare questa intervista con una questione fondamentale. L’attuale modello energetico non è compatibile con gli impegni internazionali. Le sembra quindi opportuno parlare di nuovi scenari per l’energia?

L’energia pulita non esiste: l’unica energia pulita è quella che non abbiamo bisogno di usare, quindi quella risparmiata. Inoltre, nella scala costi/benefici le energie più pulite sono le rinnovabili. Quindi tra efficienza energetica e rinnovabilità delle risorse si gioca la sfida della COP 21 di Parigi che nel dicembre 2015 ha impostato per la prima volta un accordo internazionale, diventato realtà giuridica ad un anno dalla sua formulazione, mentre per l’accordo di Kyoto, meno impegnativo, ci sono voluti quasi 8 anni. Questo è il segnale di una maggiore consapevolezza da parte dei decisori politici mondiali della gravità della situazione relativa alle emissioni climalteranti che hanno origine prevalentemente nei processi energetici. Non molti però sanno che per arrivare al rispetto degli obiettivi fissati dalla conferenza sul clima di Parigi, cioè contenere il riscaldamento globale entro un aumento di temperatura compreso tra 1,5 e 2 gradi rispetto all’era preindustriale, è necessario un notevole sforzo aggiuntivo: cioè tagliare a livello mondiale entro il 2030 altri 14,5 miliardi di tonnellate l’anno di emissioni di CO2. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se per l’Europa, che è all’avanguardia nella battaglia per il clima, efficienza energetica e rinnovabili avranno una netta priorità e rappresenteranno lo scenario del presente e del futuro. Molti Paesi si stanno già muovendo in quella direzione. L’obiettivo per le fonti rinnovabili è arrivare alla massima competitività di costo, cioè per le rinnovabili elettriche, alla “grid parity”. …

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