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Social Green Deal, l’energia come chiave di emancipazione dalla povertà

di Fabio Gerosa

DOI 10.12910/EAI2020-065

Il tema dell’accesso all’energia e all’energia pulita è il driver del futuro. D’altra parte, l’incidenza delle spese energetiche rappresenta una barriera rilevante su più fronti che impedisce l’affrancamento dallo stato di povertà assoluta o relativa di una famiglia. L’esperienza innovativa di Fratello Sole nasce con l’intento di portare competenza ad un mondo, quello del Terzo Settore, che è prossimo ai poveri, in una sfida – quella della transizione ecologica – che ha altissime complessità.

Fabio Gerosa

Fabio Gerosa

Presidente di Fratello Sole Scarl e Fratello Sole Energie Solidali I.S.

Il tema dell’accesso all’energia e all’energia pulita è il driver del futuro. Ed è così rilevante che non si può fare a meno di pensare che un cammino di cambiamento debba comprendere anche l’accesso a questi percorsi a chi, oggi, ne è escluso: “Il grido della Terra è il grido dei poveri e aspetta di essere ascoltato” non è solo una posizione espressa dalla Laudato si’ di Papa Francesco, ma un movimento di coscienza intensa che parte dalla cura della casa comune abitata da tutti gli esseri viventi, nessuno lasciato indietro, specialmente i poveri.

A questa riflessione dobbiamo aggiungere anche la connessione, sempre più evidente, tra i poveri e i cambiamenti climatici 1 , inoltre, questa dinamica ha un sottogruppo di temi legati alla correlazione tra povertà e accesso all’energia come condizione di umanizzazione delle persone. D’altra parte, l’incidenza delle spese energetiche rappresenta una barriera rilevante su più fronti che impedisce l’affrancamento dallo stato di povertà assoluta o relativa di una famiglia. In ultimo dobbiamo riflettere anche sul fatto che quando si parla di “poveri” occorre capire chi e dove sono, come si avvicinano e chi presta loro aiuto ogni giorno nella quotidianità. Ovvero si deve parlare del corpo intermedio del Terzo Settore e degli enti religiosi, con il suo volontariato e le sue imprese sociali. Il presente articolo cerca di sviluppare anche il tema della finanza, un ambito fondamentale per attuare il cambiamento e particolarmente importante considerando che il Terzo Settore e gli enti religiosi sono generalmente esclusi dalle politiche finanziarie correlate ai temi ambientali.

Terzo Settore e povertà energetica

Il tema della “povertà energetica” è sempre più studiato e approfondito al punto che sono nati, negli ultimi anni, osservatori europei e nazionali e varie iniziative di approfondimento e analisi del fenomeno intero. Gli osservatori si stanno muovendo con le loro analisi in questa dimensione di studio e molti progetti di buone prassi stanno sperimentando come si possa affrontare la questione2. Anche la progettazione europea ha speso su vari fronti, interventi di studio e analisi delle buone prassi per contrastare il fenomeno e per un confronto tra Paesi europei3.

Pochi invece sono gli studi delle correlazioni tra enti del Terzo Settore e povertà energetica: un campo meno esplorato che però ha un suo interesse dovuto al fatto che molte persone in difficoltà vivono in ambienti tutelati in uso o in proprietà di enti senza fini di lucro (mense dei poveri, case di accoglienza, residenze protette e così via) e per il fatto che gli enti del Terzo Settore sono quelli prossimi ai poveri e che quindi possono conoscere da vicino le situazioni quotidiane di disagio profondo anche legate alla povertà energetica. L’esperienza di lavoro in questo settore è sviluppata da Fratello Sole in Italia: un consorzio di enti del Terzo Settore che lavora sia sull’edificio di accoglienza che sui temi della comunità locale (gli accolti, le persone che ci lavorano, i volontari) al fine di promuovere la transizione ecologica. Fratello Sole sta lavorando a un progetto dal titolo Green Ability finanziato con Erasmus+4 con un partenariato europeo e la partecipazione di ENEA.

Diamo per conosciuto l’impatto decisivo che, nella società italiana, il Terzo Settore genera e la cultura di amore del prossimo che è insita nei nostri territori, il lavoro sociale, inteso proprio come prossimità ai poveri e inserimento al lavoro di persone fragili generato dalle imprese sociali, la cultura del dono5 e della prossimità presente ovunque, anche in tempi di straordinaria criticità come quelli causati dalla pandemia, ma non solo6.

Quello che qui si vuole evidenziare è la funzione che questo mondo – si badi, non solo nel sociale7 – sviluppa nella nostra società, ponendosi come corpo intermedio tra le istituzioni dello Stato e, appunto, la società civile nel raggiungere i poveri e le persone in difficoltà. Questo “essere in mezzo” si può anche dire meglio con l’espressione “essere vicini, essere in contatto, essere prossimi…” che produce conoscenza e fiducia in chi è avvicinato e accolto. Infatti, è principalmente attraverso questo corpo intermedio della società civile, espresso dal mondo economico delle imprese senza scopo di lucro e dal volontariato, che si ottiene questa vicinanza. I processi di prossimità, essenziali in questo e in altri settori, sono quelli che generano fiducia e quindi maggiore potenzialità di cambiamento personale. Il Terzo Settore e gli enti religiosi accolgono, in estrema sintesi, e mettono a disposizione un patrimonio immobiliare dove i poveri possono abitare parte del loro tempo e dove trovano percorsi di recupero e tutela. Queste “case” sono quelle di “un letto in più” dove8 il povero può sostare e dove, è bene ricordare, si deve accogliere con la dignità e il calore di una casa vera e propria.

Aggiungiamo anche che l’efficientamento energetico di una casa di accoglienza gestita dal Terzo Settore e dagli enti religiosi ha risvolti identici a quelli di una casa normale. La vita in un ambiente scarsamente curato dal punto di vista climatico (troppo caldo e troppo freddo) incide infatti in modo rilevante sulle dimensioni della salute con il rischio di una caduta nei parametri della “povertà energetica”, diventando una concausa per la diffusione del disagio sociale.

A livello di politiche integrate, invece, è di assoluto rilievo il tema della connessione tra spesa sociale (in questo caso si intende le spese della collettività per sostenere persone in stato di povertà) e spesa energetica (in questo caso si intende la spesa che la collettività immette nel sistema del Terzo Settore in tema ambientale). Infatti se una casa di accoglienza dei poveri spende meno in energia, è chiaro che le risorse risparmiate, vanno maggiormente indirizzate alle attività proprie sociali e di cura, aumentando l’efficacia dei percorsi di recupero delle stesse persone accolte e, di fatto, diminuendo la spesa sociale a carico della collettività.

L’impatto della finanza, la finanza di impatto e la potenza dell’aggregazione del sociale

Sappiamo che la transizione ecologica è un passaggio che comporta molte risorse finanziarie, di fatto possibile a chi ne ha9. Infatti, l’accesso a strumenti evoluti e meno inquinanti, come ad esempio la macchina elettrica e le infrastrutture connesse per usarla, oggi è un privilegio di pochi. L’esperienza ci fa vedere che i magazzini Caritas, per il sostentamento ai poveri, sono pieni di vecchie lavatrici, vecchi elettrodomestici scambiati e donati da chi ne ha comprato uno nuovo, in classe energetica più performante, lasciando ad altri quelle usate e più energivore; un discorso a parte riguarda le vecchie auto10 esportate in Paesi poveri che ne fanno massiccio uso senza criteri ambientali e per ragioni di minore costo di acquisto.

Questo porta con sé la dimensione finanziaria che è uno dei lati della concretezza che permette o non permette di accedere al “Green New Deal”. È chiaro a tutti che il cambiamento verso un’era storica green ha dei costi iniziali decisivi e l’accesso alle risorse economiche delinea – nettamente – chi potrà o chi non potrà essere nel nuovo mondo.

Per questa ragione, ed altre qui non sintetizzabili, la finanza deve cambiare e introdurre nel proprio agire il mutamento vero; ampliare e integrare con criteri diversi e coraggiosi l’accesso al credito a chi produce valore ambientale e sociale, non solo a chi ha la capacità di restituire il denaro11 . Il Terzo Settore ha molto da insegnare in questo senso, perché nel Terzo Settore la dimensione economica è vissuta dalla sua nascita come utile al bene civile, utile alla società e utile alla persona. La dimensione economica non lucrativa, cooperativa, è il qui e adesso di un’economia che si può assumere come driver per il resto del mondo12 . Tra questi l’energia e la povertà energetica hanno preso il volto di un “Social Green Deal” perché nessuno sia lasciato indietro, perché abbiamo già imparato dalla transizione digitale che il rischio di trascurare le parti più deboli della società, produce disuguaglianza e distanza, ingiustizia e problemi sociali.

L’esperienza innovativa di Fratello Sole

Al Terzo Settore è demandato il compito di non dividere, di non lasciare indietro nessuno, di portare a visibilità i poveri e a un nuovo modo di stare insieme nella casa comune, di aggregarsi in strutture competenti e interessanti dal punto di vista finanziario, affinché siano visibili i poveri, gli scarti, e porti la potenzialità di diventare interessante per la finanza garantendo sguardi diversi e luoghi di transizione per tutti, in cui nessuno sia lasciato indietro.

L’esperienza innovativa di Fratello Sole nasce con questi intenti concreti e sperimentali: portare competenza ad un mondo che è prossimo ai poveri giorno per giorno, in un settore – quello della transizione ecologica – che ha altissime complessità. Insieme a questo obiettivo Fratello Sole ha il compito di produrre e interfacciare il mondo del non profit e degli enti religiosi, con la finanza al fine di permettere anche a chi non se lo può permettere, di entrare nella nuova era verde e rispettosa del Creato.

Il modello di Fratello Sole, condiviso con ENEA e a livello industriale con Iren Energia13 , è quello di aggregare tale settore della società civile in modo da rendersi significativo ed incidere maggiormente nei processi di cambiamento degli edifici che ospitano le persone povere.

La duplice finalità di Fratello Sole risponde a due importanti bisogni del Terzo Settore: portare competenza in un settore sociale che non ne ha di specifica o ne ha ma non a sistema, e portare finanza laddove si possa sviluppare l’accesso ai bonus fiscali o ad altre forme incentivanti. Ma il metodo innovativo scelto da Fratello Sole è quello di rendere partecipi direttamente gli enti con una logica di condivisione alla missione comune e non di spettatori di un cambiamento. La partecipazione societaria rende condivisa la finalità e l’aggregazione conseguente rende forte l’attrattività finanziaria. Ancora una volta il mondo del sociale si è mosso in anticipo sui tempi e al servizio di chi rischia di essere escluso dalla transizione energetica. L’alleanza decisiva con un partner industriale permette di agire con sicurezza sia a livello tecnico che a livello di assorbimento del credito di cui gli Enti del Terzo Settore e religiosi avrebbero diritto ma non sono capienti: in questo modo si rende concreto l’aiuto con un abbattimento di costi e un riversamento immediato dei risparmi sulle opere sociali. C’è ancora molto da fare per portare il Terzo Settore dentro la transizione energetica e con esso i poveri, per valorizzare la potenzialità di questo approccio rispetto a quello oneroso del Welfare pubblico, il cui costo viene invece abbattuto con “azioni di cura del Creato”, ma il cammino è aperto.

Fabio Gerosa, presidente di Fratello Sole Scarl e Fratello Sole Energie Solidali I.S. ESCo, è un imprenditore sociale, animatore ufficiale della Laudato si’ e fa parte dell’osservatorio italiano della povertà energetica.


  1. La correlazione tra poveri che migrano a causa del cambiamento climatico è ormai oggetto di molti studi, si veda ad esempio: Migrazioni e impatto climatico Maria Grazia Midulla (WWF) e Andrea Stocchiero (Focsiv e CeSPI) a cura di, 2015; Cristina Cattaneo, Migranti climatici: un tema molto controverso
  2. https://www.energypoverty.eu/ a livello europeo e http://oipeosservatorio.it/ a livello italiano; inoltre stanno nascendo varie alleanze che studiano e diffondo la problematica, ad esempio: https://www.povertaenergetica.it/
  3. Si vedano i molti progetti finanziati, sul tema della povertà energetica, dal programma Life e Horizon2020. Interessante anche l’iniziativa di Ashoka che ogni anno dedica un approfondimento a questo tema: https://tackleenergypoverty.ashoka.org/
  4. http://www.fratellosole.org/erasmus-greenability/
  5. Per approfondire il tema del Dono in senso statistico in Italia, si veda http://www.istitutoitalianodonazione.it/it/indagini/indagini-osservatorio-iid; per leggere la dimensione del dono da un punto di vista socio-economico e di senso, suggerisco le varie letture e video di Stefano Zamagni, ad esempio qui: https://www.aiccon.it/dono-nellera-4-0/
  6. Per informazioni di tipo conoscitivo e statistiche è utile la lettura documentale di questi siti: https://italianonprofit.it/risorse/definizioni/enti-religiosi/ oppure per ciò che attiene al Terzo Settore in generale qui: https://www.forumterzosettore.it/2020/08/03/ambiti-di-intervento-degli-ets-dati-censimento-istat-2011/
  7. I campi di intervento del non profit sono maggiormente identificati e capiti se si fa riferimento al complesso settore della vita civile: sanitario, culturale, ricreativo e di socializzazione, sportivo, cooperazione allo sviluppo, istruzione e ricerca, servizio civile dei giovani
  8. Espressione utilizzata spesso dal presidente di ENEA, Federico Testa, quando, insieme a Fratello Sole, si è proposto l’inserimento nella legge che approvava il super bonus al 110% del Terzo Settore a contrasto della povertà energetica. L’emendamento è stato presentato dalla parlamentare Chiara Braga et altri. Si veda a proposito la nota stampa di ENEA e la rassegna stampa: https://www.enea.it/it/Stampa/comunicati/coronavirus-proposta-enea-fratello-sole-contro-poverta-energetica-a-supporto-terzo-settore
  9. Alcune di queste osservazioni sono state discusse al seminario “Good&Green” promosso da Enea e Fratello Sole svoltosi a Roma il 23 ottobre 2019, vedi i summary in: http://www.fratellosole.org/goodgreen-lefficienza-energetica-per-il-non-profit/
  10. Si stima che le auto usate, oltre ad essere esportate in alcuni Paesi europei, specialmente in Bulgaria che ha norme meno restrittive in tema di circolazione dei veicoli, possano avere un impatto devastante in Africa, dove ne vengono esportate circa 4-5 milioni, https://www.jeuneafrique.com/235472/economie/automobile-le-pari-tentant-mais-risque-de-loccasion/. Il mercato africano, ad esempio, mostra una sensibilità al rapporto costi/status dell’automobile, con nessuna predisposizione al fattore inquinamento della stessa automobile, venduta in Europa per una nuova e meno inquinante da chi si può permettere questa transizione
  11. Per approfondimenti si veda A. Manfroi – A. Tavarini, Fattori ESG e investimenti socialmente responsabili, Diritto Bancario, 7 novembre 2019, https://www.dirittobancario.it/news/finanza/ fattori-esg-e-investimenti-socialmente-responsabili-alla-luce-del-recente-intervento-dell-esma
  12. Un movimento giovanile voluto da papa Francesco sta elaborando cammini profondissimi da proporre al mondo https://francescoeconomy.org/it/. Questo evento prevede “12 villaggi” centrati su altrettanti temi rilevanti dal punto di vista economico, uno di questi villaggi è “Energia e Povertà” il cui sottotitolo è: “Social Green Deal”
  13. Fratello Sole Scarl ha costituito la prima società impresa sociale nella forma di ESCo con un partner industriale della potenza di Iren come socio di minoranza, dando vita a Fratello Sole Energie Solidali I.S. ESCo. Concretizzando politiche sociali a partire dalla riforma del Terzo Settore normata in Italia con il decreto del 3 luglio 2017 n. 112
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