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Tecnologia e comportamento umano per l’efficienza energetica: l’incontro è appena nato

di Antonio Disi, Linda Cifolelli, Mario Diana - ENEA

DOI 10.12910/EAI2016-031

Per diversi decenni, i programmi di natura tecnologica, con effetti di risparmio quantificabili, hanno rappresentato l’elemento centrale nelle politiche nazionali e locali di efficienza energetica. Più recentemente, sia a livello europeo che internazionale, i programmi sul cambiamento comportamentale (behavioural change) stanno ricevendo riconoscimenti di efficacia nell’ottenere risparmi energetici effettivi

Secondo l’UE e l’IEA, le azioni comportamentali direttamente collegate all’uso ottimale delle tecnologie correnti, o quelle più strettamente legate a un vero e proprio cambiamento culturale e che danno luogo alla crescita della domanda di efficienza energetica, potrebbero consentire un risparmio energetico di circa il 15-20%.

Questa importante quota di risparmio potenziale rimane ancora pressoché inutilizzata perché è stata finora preoccupazione comune il fatto che interventi sul cambiamento di  comportamento non diano riscontri certi in termini di risparmio e tempi di ritorno degli investimenti, rispetto agli interventi di natura tecnologica i cui effetti sono misurabili.

A causa di tali timori, sia i decision maker che i project manager del settore hanno difficoltà a riconoscere che il comportamento abbia avuto e continui ad avere una notevole influenza sulla buona riuscita di programmi tecnologici sia in termini di risparmio che di tempi di ritorno. …

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