Copertina della rivista

Punto & Contropunto

Punto & Contropunto è mediata da una tradizione anglosassone. In molte riviste, ma anche in testi divulgativi, si mettono a confronto sullo stesso argomento le opinioni di personalità provenienti da approcci empirici e culturali differenti. Anche la nostra rivista intende proporre questa modalità

Marco Bussagli

Marco Bussagli

Accademia di Arti di Roma

Cecilia Frosinini

Cecilia Frosinini

Opificio delle Pietre Dure di Firenze

In quale misura secondo lei l’attuale ampia offerta di tecnologie utilizzabili per caratterizzazione di beni culturali ne modifica le possibilità di conservazione? I beni culturali ne avranno un sicuro vantaggio o potrebbero soffrire di un eccesso di restauro?

B: Per la mia personale esperienza – per altro maturata proprio con l’ENEA che ha realizzato, in occasione di due mostre da me curate (“Il ‘400 a Roma” e “Il Rinascimento a Roma”), la scansione col laser con l’RGB-ITR, inventato da Giorgio Fornetti e dal suo staff, di monumenti importantissimi come la Cappella Carafa e la Cappella Sistina – l’ampia offerta delle attuali tecnologie permette un’acquisizione duratura del bene. In questo modo, si potrà avere a disposizione una matrice 1:1 in grado di permettere addirittura la sua riproduzione (non sostituzione, se non nel malaugurato caso della distruzione dell’originale). Al di là di questo impiego, per così dire estremo però, i dati acquisiti consentiranno di migliorare enormemente le conoscenze dell’opera, con la possibilità di memorizzarle con modalità immediatamente fruibili. I vantaggi per i beni culturali sono indubbi e tali da consentire uno studio accurato del bene sull’immagine virtuale, altrimenti impossibile se non sull’originale.

F: Come in ogni campo dell’attività umana, lo sviluppo tecnologico, di per sé, può essere solo foriero di miglioramenti. Così è per la medicina, per i trasporti, per la vita quotidiana nei suoi molteplici aspetti (da quello della gestione della casa a quello del semplice divertimento), per la comunicazione ecc. Avere paura degli sviluppi tecnologici è solo un atteggiamento psicologico destinato ad essere superato in breve, anche per il palese miglioramento che questi apportano alla nostra quotidianità. Non diversa è la situazione nel campo dei beni culturali: il progresso in termini di benefici è sotto gli occhi di tutti coloro che lavorano nel settore. La possibilità di conoscere le tecniche di esecuzione delle opere d’arte, i meccanismi del degrado e, d’altra parte, la possibilità di sviluppare nuovi materiali, sono tutti fattori che assicurano la possibilità di avviare qualsiasi decisione con un bagaglio di informazioni maggiore e, soprattutto, di tipo oggettivo, misurabile nell’immediato e monitorabile nel tempo …

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